Atti 4,5-12 - Davanti al sinedrio

Atti 4,5-12 - Davanti al sinedrio

Atti 4,5-12
Davanti al sinedrio


5Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, 6il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. 7Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?». 8Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, 9visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, 10sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. 11Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. 12In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Atti 4,5-12


La Pentecoste rinnova la Chiesa di Gerusalemme e gli apostoli acquistano capacità di testimonianza, frutto della presenza dello Spirito. Ciò che leggiamo in questo capitolo è il terzo dei discorsi petrini (precedenti: 2,14s; 3,12s), questa volta davanti alle massime autorità di Israele. L’ambientazione è ancora all’interno delle mura della città santa, come annunciato da Gesù. Egli, infatti, disse che avrebbero dato testimonianza di lui dappertutto, iniziando da Gerusalemme (Lc 24,47).

  • Solennità del tribunale e del giudizio. La descrizione dei presenti al giudizio è solenne dato che sono elencate le massime autorità religiose. Sebbene sotto il dominio romano, la comunità giudaica manteneva il riferimento ai capi religiosi. Prova ne è la presenza di Anna e Caifa sommi sacerdoti. Anna era suocero di Caifa e sebbene non fosse più la massima autorità, veniva consultato al pari del genero o addirittura, come nel caso di Gesù, prima di lui (Gv 18,12-14). La scena che Luca ci racconta è dunque molto grave e tutti gli elementi della narrazione ci stanno comunicando che il Vangelo è arrivato al cuore di Israele e sta bussando alla sua porta (Ap 3,20). Gli apostoli si erano mantenuti sempre in ambito giudaico circa la preghiera e la predicazione, solevano infatti incontrarsi con il popolo presso il portico di Salomone (At 5,12). Ora è quel mondo giudaico che chiede di rendere ragione della speranza (1Pt 3,15) che sta sconvolgendo la religiosità e le abitudini.
  • Potere / nome. Il potere e il nome dicono la presenza di Gesù nella vita e nell’opera degli apostoli. Nella domanda del Sinedrio, senza che questi lo sappiano, si richiamano le parole del Risorto che nel cenacolo aveva assicurato forza nella testimonianza (At 1,8). La parole escono dalla bocca di Pietro rispettose (si rivolge alle autorità riconoscendone il ruolo) e decise (non ha tentennamenti nel parlare). Si realizza quindi anche l’altra promessa di Gesù, per cui lo Spirito del Padre soccorre e parla nei suoi testimoni (Mt 10,16-20; Lc 21,12-18).
  • Pietra, cielo e salvezza. Il rimando al Sal 118,22 è evidente. Pietro parla da Ebreo a Ebrei e tutti loro conoscono i Salmi. Ciò che egli ha ricevuto dallo Spirito del Signore è una più ampia comprensione delle Scritture (Lc 24,45), per cui sa leggere in esse ciò che parla di Gesù e come l’opera del Figlio di Dio sia salvezza per i credenti. Nello Spirito sa anche fare il procedimento inverso per cui con la Scrittura interpreta i segni dei tempi e in essi l’azione di Dio (Mt 16,3; Lc 19,44). Anche se scartato e rifiutato, Gesù è vittorioso nel cielo, primo dei risorti (At 26,23; Ap 1,5) e noi siamo tutti sotto di lui. Sotto il cielo, immagine della dimora divina, non c’è dunque salvezza, se non in colui che è già entrato nei cieli e può così attirarci al regno (Gv 12,32; Eb 6,20; 9,24): è lì la nostra speranza (Col 1,5; 2Tm 4,18).

La testimonianza di Pietro nasce da un rapporto personale con Gesù, coltivato nella preghiera e nella carità quotidiane. Gesù è la porta di ingresso nella casa del Padre (Gv 10,9; 12,45; 14,6). Sii discepolo e apostolo nel quotidiano e vedrai lo Spirito di Dio agire in te. Il Signore ti ama. Tu l’hai scoperto?


Potere/forza di Gesù: Lc 8,46; 9,1; 10,19; 24,49; At 1,8; 

potere / nome: Lc 24,44-49; Gv 14,12-14; 

Gesù rifiutato: Mt 21,42; 26,24; 27,4; Mc 8,31; 12,10; 14,21; Lc 9,22; 17,25; 20,17; 22,22; Gv 13,38; At 3,13-14; 7,52; 1Pt 2,7; Eb 12,25.

Atti 4,5-12 - Davanti al sinedrio

Pietro risponde alle domande del sinedrio dando testimonianza di Gesù Risorto e della grazia dello Spirito di Dio. La grazia del Signore dona agli apostoli una comprensione più profonda del mistero dio Dio

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