Questi versetti ci rimandano alla conclusione del Vangelo di Luca (24,44-49) dove Gesù è insieme ai discepoli, apre le loro menti alla comprensione delle Scritture, li fa testimoni e promette che riceveranno lo Spirito di potenza dall’alto. Il v. 6 è come un gancio tra Atti e Vangelo, riportandoci all’ambiente dell’ultimo incontro terreno.
Alcune parole chiave:
- Ricostituire il regno di Israele. L’attesa espressa in questa domanda riflette quella di tutto il popolo di Israele: liberazione dal dominatore straniero e ricostituzione della libertà. Perché in questa frase si lascia intendere un potere terreno per Gesù? Le risposte sono semplici e non banali.
- Gesù aveva predicato il regno. Contemporaneamente altri avevano predicato liberazioni, anche per mezzo di ribellioni (vedi quello che si dice su Teuda in At 5,36).
- Tra i discepoli di Gesù c’era Simone detto lo Zelota (Lc 6,14 // At 1,13). Gli zeloti erano un gruppo notoriamente ribelle contro i Romani.
- Tra le tentazioni che subisce Gesù, c’è quella del potere sui regni del mondo (Lc 4,5-8). Il maligno mente affermando che siano suoi: mondo e storia sono di Dio!
- Alcune parole di Gesù sul ritorno nella gloria, potrebbero aver lasciato la porta aperta al fraintendimento. In Mc 9,1 Gesù afferma che alcuni di loro avrebbero visto in vita il regno di Dio e in Lc 21,32 la realizzazione sembra imminente.
- In Giovanni 18,33-38 il colloquio tra Gesù e Pilato è su cosa Gesù sia re.
Gesù però non ha predicato un regno terreno come o contro uno dei domini del mondo. Giovanni ci racconta che dopo la moltiplicazione dei pani, fugge per non essere incoronato re (Gv 6,15). Gesù inoltre ha detto con chiarezza che il tempo e il momento dell’avvento del regno non è dato da conoscere a nessuno se non al Padre (Mc 13,32). Come interpretare queste posizioni? Due risposte:
- “Il mio regno non è di questo mondo… io sono venuto per dare testimonianza alla verità” (Gv 18) e “di me sarete testimoni a Gerusalemme… fino ai confini della terra” (v. 8) sono parole di Gesù. Il suo regno non è un dominio terreno.
- Gli apostoli avranno per sempre con loro Gesù (Mt 28; Lc 24) espressione parallela a «riceverete forza dallo Spirito Santo» (v. 8 riferito alla Pentecoste in At 2,2). Il suo regno è una realtà dinamica sempre presente e da accogliere, attuale e nuova.
- Gerusalemme, Giudea, Samaria e fino ai confini della terra. È la mappa ideale che vedremo svolgersi nel libro degli Atti. Questo versetto descrive un allargarsi progressivo in più riprese. In At 8,14 leggeremo il passaggio alla Samaria e successivamente l’estensione della missione al mondo intero fino a Roma.
Spiritualmente questo punto finale è molto forte.
Gerusalemme è il luogo esistenziale in cui ho scoperto il Signore vivo. Giudea e Samaria, riconciliate grazie a Gesù, sono le ferite della mia storia sanate dal Risorto. I confini della terra sono il decidersi per la propria vocazione. Vivere la vita a cui il Signore sta chiamando è la pienezza della vita stessa.
Paralleli e approfondimenti
- I tempi di Dio: Dn 2,21; Mt 24,36; 1Ts 5,1-2;
- Promessa dello Spirito AT: Is 32,15; Ez 11,19; 36,26; Gl 3,1; Zc 12,10;
- Promessa dello Spirito NT: Lc 3,16; Gv 14,15; 15,26; At 11,16;
- Gesù con i suoi per sempre: Mt 1,23; 28,19; Gv 14,18; At 18,10; 1Cor 15,10; 1Ts 5,10.