Siamo al termine dell’apertura della lettera. Precede questi versetti il tema della rigenerazione e della vita nuova che viene dalla familiarità con Dio. Segue la morale sociale e familiare da 2,11.
In questi versetti le semantiche predominanti sono della costruzione (pietra, costruiti, edificio) e dei rapporti sociali (sacerdozio, stirpe, eredità, nazione, popolo).
Centro del messaggio è la persona di Gesù. Grazie a lui siamo uniti al Padre e possiamo diventare insieme luogo dell’offerta del sacrificio gradito a Dio. Come per i vv. 18-20, sappiamo che il sacrificio apprezzato da Dio è la misericordia (Mt 9,13) e questo è sicuro perché gli è conforme. Il volto della misericordia del Padre è Cristo (Francesco, Misericordiae Vultus) ed è attraverso lui che i credenti sono rigenerati. Essi sono: battezzati nel suo nome (At 2,38), rimessi in piedi (At 3,6), salvati e fortificati (At 4,11), abitati e modellati dallo Spirito (Gv 14,13) compiono le sue opere. Nella misericordia Dio rigenera (Gv 8,11; At 2; 1Pt 1). Essa è segno della sua forza, maggiore del vigore di re ed eserciti (Sal 33/32; Is 28,16 pietra d’angolo).
Pietro descrive una costruzione fatta dalla pietra viva angolare (Cristo) insieme a tante pietre vive (credenti). In questo edificio spirituale, per mezzo di Cristo, sono offerti i sacrifici graditi. Che bella immagine della comunione dei santi! L’edificio, inoltre, richiama una verità fondamentale della struttura della persona. Noi non sappiamo pregare davvero, se non viene in nostro soccorso lo Spirito (Rm 8,26-27). Possiamo però aiutarci l’un l’altro e lo Spirito, che è in tutti, completerà l’opera iniziata nella preghiera. L’essere edificati è ripreso anche da Paolo in Ef 2,20-22.
Le citazioni dell’AT mostrano che Pietro fonda la fede sulla sapienza ebraica e sulla rivelazione in Gesù. Non c’è contrasto o rottura tra le due, ma maggiore apertura del mistero di Dio da sempre rivelato e gradualmente compreso.
- Gesù pietra viva dal Sal 118(117),22. Gesù è la vita (Gv 14), vivifica e vive immortale. È da sempre (Gv 1,1), sarà sempre ed è l’attesa della storia (Ap 22,20).
- Avvicinandovi a lui…siete costruiti è una allusione all’Esodo (Es 19). Il popolo Israele nasce intorno al Sinai e riceve le istituzioni fondamentali, ma non può avvicinarsi al monte. Gesù si fa vicino, si fa toccare (Lc 7,39; 8,43-48) e salva.
- Da non-popolo a popolo, dalle tenebre alla luce: Osea 1-2 chiama la seconda figlia Non-amata e il terzo Non-mio-popolo per richiamare gli Israeliti alla fedeltà. Qui leggiamo che Dio in Cristo ci fa suo popolo e otteniamo misericordia.
- Cristo non è riconosciuto da tutti; per chi lo rifiuta c’è inciampo. Così era in Dt 28 e in Is 28,16; osservare la Legge del Signore è garanzia di cammino sicuro.
Davanti alla Parola, riconosciamo che è il tempo di lasciarsi costruire, edificare, modellare. Fine è la comunione, mano è la misericordia e argilla la mia storia ferita e guarita dal Medico misericordioso (Ger 18; Mt 9).
Paralleli e approfondimenti
- Il sacerdozio vecchio e nuovo: Es 28-29; Lv 8-10; Eb;
- Dio gradisce la misericordia: Os 6,6; Mt 9,13;
- Sorretti ed edificati: Sal 118,22; Is 28,16; Rm 8,26-27; Ef 2,20-22;
- Guariti e modellati Sal 33; Ger 18; Mt 9; Lc 7-8.
© don Cosimo Quaranta