Paralleli e rimandi
Gen 1,26-27 | Es | Nm | 1-2Re | 1-2 Cr | 1-2 Sam | Sal 110; 120-134 | Sap 2,23 | Sir 17,1-8 | Dn 7,13 | Mc 16,19 | Lc 9,32; 24,50-53 | Gv 1,1; 3,13; 6,62; 7,33; 13,1; 14,18; 20,17 | At 2,33; 17,27 | Ef 1,20; 4,8-10 | Fil 2,9; 3,16 | 1Tm 3,16 | Eb 1,3; 9; 10,12-13 | 1Pt 3,22 | Ap 3,21; 12,5; 22,16-20
L’Ascensione richiama la chiusura del Vangelo di Luca (Lc 24,50-53) e la breve citazione di Marco (Mc 16,19). Le ascensioni di Luca sono leggermente differenti per il giorno della narrazione. Nel Vangelo gli eventi del risorto accadono il medesimo giorno della Pasqua, mentre negli Atti un intervallo di quaranta giorni separa risurrezione e ascensione.
Perché differenti? Luca non ha raccontato male gli episodi, ma di questi ne trasmette il significato, attraverso dettagli narrativi. Nel Vangelo l’Ascensione è la chiusura della sua testimonianza su Gesù e la salita al Padre ha il significato di “compimento” della missione terrena. Emmaus potrebbe farci pensare che non siano sufficienti poche ore per l’accadimento di tutti gli episodi post-pasquali. Questo significa che Luca non abbia chiara la cronotassi? No. Luca ha chiari i tempi, ma più del krónos trasmette il kairós. In altre parole: non scrive un articolo di giornale, ma come la storia di Dio si intrecci con la storia umana e si compia per tutti un tempo non d’orologio, ma di salvezza.
Nel Vangelo siamo davanti a un compimento (non conclusione! termini differenti), negli Atti siamo in un nuovo tempo inaugurato da Gesù: il tempo della Chiesa e della testimonianza (v. 8).
Alcune parole chiave:
Dopo l’Ascensione i discepoli fanno una cosa sola: pregano (1,12-14). La preghiera nella Scrittura è l’ultima parola: Maranà tha “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,16-20).
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...