VII Domenica di Pasqua - Ascensione anno A

VII Domenica di Pasqua - Ascensione anno A

VII Domenica di Pasqua
Ascensione anno A

Sul sito è presente il commento alle pericopi di questa Domenica così distribuito:


1° lettura Atti 1,1-11 ➜ At 1,1-2   At 1,3-5   At 1,6-8   At 1,9-11
Salmo responsoriale ➜ Salmo 47(46) 
2° lettura Efesini 1,17-23 ➜ Ef 1,15-19   Ef 1,20-23
Vangelo Matteo 28,16-20 ➜ Mt 28,16-20

Speranza promessa


L’Ascensione è uno dei misteri della vita di Cristo che più mi affascina e incuriosisce. Meditare sulla salita della mia umanità nella Trinità di Dio è un dono che Dio stesso fa al cuore per pregare e sperare. Cosa meditiamo? In che senso sperare? Gli Atti degli Apostoli (1° lettura) ci riportano che Gesù, terminata la sua presenza terrena in mezzo ai discepoli, salì al cielo, segno del ritorno al Padre dal quale era disceso. Prima di ascendere, Gesù istruisce i suoi per un tempo significativo, chiedendo di essere missionari nel mondo e fare discepoli tutti gli uomini e le donne (Vangelo).


Se Gesù è asceso, qual è la novità per me?

La novità che Gesù porta con sé è l’umanità assunta nell’incarnazione (Natale). L’umanità è la qualità di ciascuno di noi, come la divinità è di Dio. Questa nostra umanità è elevata ed entra nella Trinità, completando la comunione tra noi e Dio. Adesso questa comunione continua a realizzarsi da parte di Dio come rivelazione (si fa conoscere), da parte nostra come vita di fede e di amore (2° lettura) sull’esempio di Gesù. Nell’Ascensione Dio rivela che la distanza tra noi e Lui è colmata dal Figlio che ci dichiara eredi e suo corpo (2° lettura). In Gesù c’è l’umanità di ognuno di noi, la storia di ogni creatura, la concretezza di ogni palpito d’amore. Tutta l’umanità è dentro il cuore di Dio che chiede di entrare nel cuore dell’umanità (Salmo).


Come viviamo l’Ascensione? Cosa speriamo?

Gesù che si fa incontrare su un monte (Vangelo) invita i suoi discepoli a salire verso lui. È quasi una piccola ascensione terrena, simbolo del cammino della vita, e la vetta del monte è Cristo. Arrivati a Cristo si ascolta la sua parola che ripete “Io sono con voi” proprio come l’angelo aveva assicurato a Giuseppe: “Si chiamerà Emmanuele, che vuol dire Dio con noi” (Mt 1,23). Meditare l’Ascensione rinvigorisce la speranza perché significa nutrire il cuore di una promessa già realizzata. La promessa è il nostro essere sempre in comunione con Dio. La realizzazione è Gesù. Allora:

Vivo l’Ascensione se mi nutro di Lui e della Parola che è la verità.

Vivo l’Ascensione se insegno (in-signare = fare segno) la strada a Gesù che è la Via.

Vivo l’Ascensione se con misericordia accendo la speranza perché è la Vita.

E la mia speranza è fondata sulla sua promessa già realizzata: Lui è con me!


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