Il Salmo 47 appartiene alla seconda parte di cinque del libro dei Salmi. È uno degli inni detti salmi del regno, ovvero di quelli il cui tema centrale è la proclamazione di YHWH re del popolo e del mondo intero (47;93;96-98). Il motivo per cui lodare Dio è la regalità: Dio è re ed eccelso (v. 10) su tutta la terra. Quasi in ogni rigo leggiamo un termine come re, regnare, trono o dominio, tutti dalla semantica della regalità.
Strutturiamo il Salmo in due parti più o meno simili: 2-6 e 7-10:
- Il primo versetto è il titolo con note dell’autore.
- I v. 2 e 7 sono paralleli come inviti alla lode, infatti introducono le due sezioni. Il v. 2 è collegato anche con il v. 10 conclusivo perché nella chiusura si dichiara il successo dell’opera di Dio per cui lo lodiamo. È come un circolo: si invita a lodare (v. 2), si dimostra perché (v. 10), è spontaneo lodarlo ancora (ritorno al v. 2).
- I vv. 5 e 10 sono collegati dalla citazione dei patriarchi Giacobbe e Abramo, segno che Dio ha mantenuto fede alla promesse loro fatte. Ora quelle promesse sono per tutti i popoli della terra e tutti sono invitati a riconoscere la grandezza di Dio.
- I vv. 2-6 concentrano la regalità su Israele. Si descrive una situazione festosa, gioiosa e partecipata che è il corteo del re. Battere le mani, acclamare, la tromba (lo shofar), lo sguardo sui popoli e le nazioni, le acclamazioni e gli inni sono elementi che appartengono alla liturgia di festa dell’ingresso del un re in una città, nel suo palazzo, negli incontri pubblici o nei cortei di vittoria. Interessante è la citazione di uno strumento: la tromba (il corno o shofar). È un richiamo allo shofar che accompagnava gli spostamenti dell’arca dell’alleanza (2Sam 6,15), l’ingresso degli Israeliti nella terra promessa (Nm 14,44) e l’insediamento dell’arca nella città di Davide (1Cr 15,28). Cosa significa il corno? È la potenza di Dio, la sua forza benefica in favore dell’umanità. Non è un caso che Zaccaria esclamerà che Dio “ha suscitato per noi un corno di salvezza”, cioè la sua forza perché la nostra vita sia salvata (tradotto in lingua corrente “ha suscitato per noi una salvezza potente” - Benedictus in Lc 1,69).
- I vv. 7-10 estendono la regalità di Dio da Israele a tutta la terra. La citazione dei patriarchi dice la fedeltà di Dio nel manifestare la sua benevolenza a tutti i figli. Giacobbe indica il popolo di Israele, Abramo è il padre di tutte le genti, colui al quale Dio assicurò che in lui tutte le nazioni della terra si sarebbero potute considerare benedette (Gen 17,5+). In questi versetti leggiamo che si compie l’affratellamento di tutti i popoli nel nome del Dio di Israele. Si compie la profezia di Isaia 2 per cui tutti i popoli della terra dimenticheranno la guerra e si uniranno in un unico popolo di pace e solidarietà. Dio che è asceso (v. 6) sul suo trono (v. 9) è il Dio “per noi” (v. 5), cioè che vivente opera per il nostro favore (benedizione).
Questo Salmo può essere pregato come ringraziamento.
Paralleli e approfondimenti
- Shofar/corno (qui tromba) che accompagna i momenti importanti (Numeri 14,44; 2Samuele 6,15; 1Cronache 15,28),
- Corno di salvezza (Luca 1,69)
- Benedizione di Abramo (Genesi 17; 1Maccabei 12,21; Salmo 105; Siracide 44; Isaia 41; 51; 63; Baruc 2; Daniele 3; Luca 13,16; 19,9; Romani 4; Galati 3; Ebrei 2,16)