Salmo 146 (145) - Terzo Hallel

Salmo 146 (145) - Terzo Hallel

Salmo 146 (145)
Terzo Hallel


1Alleluia.
Loda il Signore, anima mia:

2 loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.

3 Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.

4 Esala lo spirito e ritorna alla terra:
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.

5 Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,

6 che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre,

7 rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,

8 il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,

9 il Signore protegge i forestieri,
egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.

10 Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Alleluia.


(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Il Salmo 146 appartiene alla quinta parte di cinque del libro dei Salmi. Si tratta del primo del gruppo di chiusura del Salterio. Il piccolo Hallel, recitato in alcune feste, comprende i Sal 113-118; il grande Hallel, il Sal 136, si aggiungeva a Pasqua; il gruppo Sal 146-150 costituisce un terzo Hallel recitato sovente al mattino.

L’alleluia in apertura e chiusura racchiude tutto in un contesto di gioia. La lode e l’elenco di opere della bontà di Dio fanno da collegamento tematico con il Sal 145.

  • Il tempo della vita per lodare il Signore (vv. 1-4). L’antropologia dei vv. 3-4 afferma che l’uomo è caduco, quando muore non ha più forza e con lui svaniscono anche i suoi progetti. La sua vita ha un unico fondamento (v. 2) ed è il Signore (v. 5); egli è «per sempre» (v. 10). I potenti muoiono come ogni mortale. Solo il Signore è eterno. Per questo l’uomo non dà salvezza (v. 3), ma sul Dio di Giacobbe ci si può poggiare con fiducia (v. 5).
  • Il Signore creatore e redentore (vv. 5-10). Il cuore del Salmo è la lode che consiste nello sciorinare le opere di Dio in favore dell’umanità. Il v. 5 introduce proclamando beato chi gli si affida. I vv. 6-10 elencano dodici azioni: aver creato e la fedeltà alla creazione (v. 6); fare giustizia e sfamare (v. 7ab); liberare (v. 7c), dare la vista, rialzare, amare (v. 8) e proteggere (v. 9a); sostenere (v. 9b) o sconvolgere (v. 9c). Ultimo verbo “regnare” che dice una condizione, più che un’azione: Egli è il Signore di tutto il creato. Stilisticamente i vv. 5-10 si possono dividere in 5-7b e 7c-10 se notiamo che l’ultima parte mette sempre in evidenza il soggetto «il Signore». Le tre categorie forestiero, orfano e vedova sono quelle che classicamente rappresentano gli ultimi più ultimi della società. Il Signore è dalla loro parte, come dice per mezzo del profeta: «Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi» (Is 41,4).
  • Eternità di Dio (v. 10). La Scrittura riconosce che il dominio sul creato è di Dio. Ciò che è degno di lode del Dio della concezione veterotestamentaria, lo ritroviamo anche per Gesù nel Nuovo Testamento. Quando gli autori sacri, infatti, dovettero indicare la pari dignità tra il Figlio e il Padre, è nella categoria della regalità che trovarono una delle espressioni per alcune dichiarazioni cristologiche: Gesù è re e Signore e siede alla destra del Padre. Così si rivolgono i discepoli al Risorto (At 1,6) ed è annunciando la sua glorificazione che Pietro predica (At 2,36). Per approfondire, invito alla lettura delle pagine 190-196 del libro Pienezza.

Il v. 2 è identico a Sal 104,33. Centro dell’uomo è l’anima che loda; essa è la vita. Le espressioni «finché ho vita / finché esisto» chiudono le finali del v. 2 facendo intendere che non vi è un tempo vissuto bene se non quello nella lode di Dio. Si aggancia ai versetti iniziali l’espressione del v. 10 «di generazione in generazione», formula ricorrente per esprimere l’eternità. Il tempo della vita è breve, il tempo di Dio è senza fine: nel tempo di Dio il tempo dell’uomo raggiunge la vera pienezza.



  • Riferimenti dal Salmo: Gen 1,1; Es 22,20; Sal 2,12; 68,7; 90,3; 104,29;121,2; 124,8; Qo 12,7; Is 49,9; Ger 17,7;
  • Regalità di Dio: 1Sam 12,12; Tb 1,18; 13,13; Est 4,17f; Sal 9,37; 95,3; Is 6,5; 43,15; Dn 4,34; Sof 3,15; Zc 14,9; Mt 25,34; Ap 1,5 17,14.

Salmo 146 (145) - Terzo Hallel

Si apre l'ultimo Hallel del Salterio. La lode al Signore è anzitutto racconto delle opere della sua bontà. Egli è il Signore, il re, il primo... eppure sta dalla parte dell'ultimo. Alleluia!

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