Luca 24,44-49 - Sarete testimoni

Luca 24,44-49 - Sarete testimoni

Luca 24,44-49
Sarete testimoni


44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».

(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Luca 24,44-49


Il v. 24,36 inizia con «mentre», indicando che nello stesso giorno della Risurrezione Gesù appare ai discepoli in più luoghi e riprese. I versetti 24,44 e 24,50, invece, sono introdotti dal «poi». Sebbene non si tratti di una separazione netta, nulla vieta pensare che gli episodi siano stati raccolti in un’unica narrazione, ma accaduti in un tempo più disteso. In questo ci sarebbe accordo con i testi successivi del libro degli Atti degli Apostoli, specialmente le note temporali del primo capitolo.

  • Legge di Mosè, Profeti e Salmi. Questa tripartizione dell’Antico Testamento è una delle classiche divisioni dei testi sacri d’Israele. Legge di Mosè indica il Pentateuco (o Torah), primi cinque libri dell’AT. Profeti indica ciò che la parola stessa significa, mentre Salmi tutta la letteratura sapienziale. Quelli che per noi sono i libri storici non sono esclusi da questa classificazione perché comunque l’indicazione sintetica qui sopra vuole rappresentare tutta la Scrittura. Ciò che sta dicendo Gesù è che tutta la rivelazione parla di Lui, ne ha preparato la venuta e interpreta in modo profetico le azioni e le parole. Le cose scritte su di lui, sono la vita degli antichi protagonisti, del popolo e tutta la sapienza d’Israele.
  • Nel suo nome. Da Gerusalemme. Il nome di Gesù è la sua stessa presenza. Dire il nome significa evocare e annunciare qualcuno; vuol dire portare la persona affinché sia presente lì dove è testimoniata. Dio consegna a Mosè il suo nome perché sappia di essere sostenuto nella missione (Es 3,15), mentre nel Tempio l’invocazione del nome di Dio realizza la sua presenza (1Re 8,29; 9,3; Ger 14,9). Il nome di Dio è salvezza (Sal 91,14; Ger 15,16), deve essere santificato (Is 29,23; Dn 3,52; Mt 6,9; Lc 11,2; Gv 12,28), annunciato (Sal 22,23; Gv 17,26), lodato (Sal 140,14; 145,2; Sir 51,1-11) e invocato (Is 26,13; Lam 3,55; Zc 3,9). Il nome di Dio, infine, è Dio stesso che accompagna i testimoni nella missione (At 9,15-16; Eb 2,12; Ap 2,13). Gerusalemme è l’epicentro della nuova missionarietà. Essa non smette di essere la Città Santa pur avendo rifiutato il Signore (Lc 19,44), ma il luogo in cui nel più grande rifiuto, Dio manifesta la massima misericordia. È proprio da quella storia, intrisa di Parola di Dio, lode e rifiuto insieme, che il Signore fa ripartire la grazia.
  • Rivestiti di potenza dall’alto per essere testimoni. Il dono del Risorto è il suo Spirito. I discepoli devono restare in città e attendere. Che cosa manca ancora dopo la gioia della Risurrezione? Perché non possono già partire come apostoli? Se la paura li ha bloccati in casa, non sarà l’euforia della novità a tirarli fuori da lì. È necessario un tempo di apprendimento, educazione del cuore e maturazione del mandato missionario. Il Signore in realtà sta donando loro il tempo necessario per fare ciò che ora conta davvero: stingersi come comunità nella preghiera e nel suo nome. Riuniti nel suo nome (Mt 18,20), ricorderanno le sue parole (Gv 14,26), ripeteranno i suoi gesti (Gv 13,15) ed egli sarà presente per sempre (Mt 28,20).

Questi pochi versetti trovano applicazione nell’Eucarestia celebrata e vissuta. L’Eucarestia celebrata è il sacramento, quella da vivere è la carità reciproca.


Altri riferimenti: Gen 32,30; 2Sam 7,26; 1Cr 16,35; 2Cr 6,24; Tb 3,11; 8,5; Gdt 9,8; 1Mac 7,37; Sal 8; 22,23; 48,11; 54; 74; 86,11; 119,55.132; Is 64,6; Ger 10,25; Dn 9,19; Mc 4,13; 16,15-16; Gv 1,33; At 1,1-8; 2,23.33.39; 10,40; Gal 3,14.22; Ef 1,13; Ap 11,18.

Luca 24,44-49 - Sarete testimoni

Nel nome di Gesù, ovvero con la sua continua presenza, i discepoli diventeranno apostoli del Vangelo per tutto il mondo. La forza è frutto dello Spirito Santo, dono del Risorto che devono attendere stringendosi come comunità

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