Genesi 1,24-31
Sesto giorno
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Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne.
Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo.
A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne.
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Commento: Genesi 1,24-31 Il sesto giorno occupa una posizione particolare nella narrazione della creazione. Ben otto versetti per descrivere il giorno della creazione degli animali terrestri e dell’uomo. Esso è sia come punto di arrivo dell’attività creatrice (dopo Dio non crea altro), che punto di partenza della storia di relazione del creato con Dio. Al vertice di tutto, simbolo della ricerca di relazione per la comunione tra Creatore e creatura, è l’uomo. Cinque brevi passaggi per meditare: Nel sesto giorno l’uomo non è creato da solo, ma insieme al regno animale terrestre. Perché il redattore sacerdotale non dedica un giorno speciale per l’uomo, immagine Dio sulla terra? Perché gli animali terrestri non sono creati nel quinto insieme a quelli marini e i volatili? L’esegesi ebraica e cristiana è concorde nel sostenere che l’uomo non deve credere se stesso come un assoluto. Egli deve riferire se stesso a Elohim come principio e guardare la creazione attorno a sé come casa e come responsabilità. L’uomo è certamente importante, ma è creatura e non Creatore. Egli deve ricordare a se stesso di essere stato posto qui sulla terra, ma anche di avere destinazione in Dio che l’ha creato (Eb 2). È cosa molto buona non perché si è fatto da sé, ma per la Parola di Dio che creando «fece bella ogni cosa a suo tempo» (Qo 3,11). Creazione opera di Dio: 2Mac 7,28; Sal 8; 24; 102; 104; 136; Pr 8; Qo 3,14; Sap 3,19; 16,24; Mt 19,4; Mc 10,6; Gv 17,24; Rm 4,17; Eb 3,4; 11,3; 2Pt 3,5; Ap 3,14; Dio crea l’uomo: Gen 2,7; Gb 10,8; Sap 2,23; 1Cor 15,45; Ef 2,10; Fine della creazione: Is 11,6-9; 65,17-25; Gl 3,1; Mt 19,28 e //i; Rm 8,22; Eb 9,11; Ap 21,5; Immagine di Dio: Gen 9,6; Sap 2,23; Sir 17,3; Mt 22-20-21 e //i; Rm 8,29; 1Cor 11,7; Col 3,10; Eb 1,3; Maschio e femmina: Gen 5,2; 6,19; 7,3.16; Mt 19,4; Mc 10,6; Gal 3,28.
(Bibbia CEI 2008)