In questa sezione della lettera Paolo descrive la vita del credente nello Spirito. I versetti che leggiamo si comprendono leggendo i precedenti sulla figliolanza divina e i successivi sulla vittoria dell’amore di Cristo. Paolo incoraggia i Romani a pregare incessantemente, riconoscendo che il dialogo con Dio è un dono del Signore. Nell’abissale differenza fra Creatore e creatura, lo spiraglio di dialogo è concesso dallo Spirito di Dio che parla al nostro spirito (Rm 8,16), rivela le profondità di Dio (1Cor 2,9-10), sostiene la debolezza (v. 26), forma amici di Dio e profeti (Sap 7,27).
Due coppie di polarità su cui riflettere e l’insegnamento della preghiera.
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...