Il volume che Queriniana presenta è stato costruito in modo collaborativo sotto la guida del prof. Paolo Trianni (curatore editoriale) e di Stefano Fenaroli (curatore redazionale). L'esito delle ricerche degli esperti coinvolti offre quindici capitoli che spaziano dalla teologia alla filosofia, dalla spiritualità all'intelligenza artificiale, dalla sacramentaria al dialogo interreligioso. In un articolo pubblicato qualche tempo fa su SettimanaNews (link) il prof. Trianni racconta in modo più esaustivo e approfondito la bellezza del percorso intellettuale e culturale che come co-autori proponiamo. Per leggere un estratto e gli indici del testo è possibile visitare, inoltre, il sito dell'editrice Queriniana (link). Cosimo Quaranta, Il precursore del neo-umanesimo tecnico-scientifico? Per un’etica del nostro tempo, pagine 107-124: Teilhard de Chardin seppe intuire con sguardo mistico i movimenti dello spirito e della materia e seppe consegnare con contemplazione estatica la visione della realtà procedente verso il Cristo, universale attrattore d’evoluzione. In questo contributo consideriamo affinità e distanze con il presente tecnico-scientifico del post- e del trans-umanesimo e ci chiediamo come il nostro autore possa fornirci le coordinate per un’etica del presente. Teilhard de Chardin was able to intuit with a mystical gaze the movements of spirit and matter and was able to deliver with ecstatic contemplation the vision of reality proceeding toward Christ, the universal attractor of evolution. In this contribution we consider affinities and distances with the techno-scientific present of post- and trans-humanism and ask how our Author can provide us with coordinates for an ethics of the present.
In breve: quale prospettiva offro con il mio contributo?
Poiché lo specifico dei miei studi è la questione post- e transumana (come ancora più approfonditamente tratto nel volume di prossima pubblicazione Teologia nella Postumanità) ecco l'abstract del capitolo 5 che propongo ai lettori di BeeBlaLo e del fascicolo del Giornale di Teologia 468:

Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) ha vissuto un’esistenza straordinaria, intrecciando fede, scienza e grandi amicizie. Gesuita, paleontologo e teologo, fu visionario e chiaroveggente nel riconoscere le strade che il dialogo tra scienza e fede avrebbe dovuto iniziare a percorrere. Nato in una famiglia di nobile lignaggio in Alvernia, entrò nella Compagnia di Gesù e studiò tra Francia, Egitto e Gran Bretagna, dove fu ordinato sacerdote nel 1911. Durante la Prima guerra mondiale servì come barelliere sul fronte, esperienza che lo segnò profondamente, come testimoniano le lettere di quegli anni. Al termine del conflitto, si dedicò alla paleontologia, laureandosi nel 1922 e iniziando la carriera accademica. Tuttavia, una sua riflessione sul peccato originale gli procurò sospetti da parte di alcune gerarchie ecclesiastiche, che lo inviarono in Cina nel 1926. Lì, per vent’anni, compì importanti scoperte, tra cui il Sinantropo (Homo erectus pekinensis), guadagnandosi fama internazionale. Morì nel giorno di Pasqua del 1955, a seguito di un infarto, ma secondo il desiderio espresso ad alcuni amici di potersi congiungere al Cristo tanto amato e cercato proprio nel giorno del Risorto. Poco dopo la sua scomparsa, la pubblicazione postuma de Il fenomeno umano contribuì alla sua eredità intellettuale, facendone un punto di riferimento per la riflessione su fede, evoluzione e futuro dell’umanità.



















