Paralleli e rimandi:
Gen 2,7; 5,1b-3; 6,19; 7,3.16; 9,6; 11,7 | Dt 12,23 | 2Mac 7,28 | Gb 10,8 | Sal 8; 24; 102; 104; 136 | Pr 8 | Qo 3,11-14 | Sap 2,23; 3,19; 16,24 | Sir 17,3 | Is 6; 11,6-9; 65,17-25 | Gl 3,1 | Mt 11,27; 19,4.28; 22,20-21 | Mc 10,6.18 | Lc 18,19 | Gv 1,1-3; 17,24 | Rm 4,17; 8,22.29 | 1Cor 11,7; 15,45 | Gal 3,28 | Ef 2,10 | Col 3,10 | Eb 1,3; 2; 3,4; 9,11; 11,3 | 2Pt 3,5 | Ap 3,14; 21,5
Il sesto giorno occupa una posizione particolare nella narrazione della creazione. Ben otto versetti per descrivere il giorno della creazione degli animali terrestri e dell’uomo. Esso è sia come punto di arrivo dell’attività creatrice (dopo Dio non crea altro), che punto di partenza della storia di relazione del creato con Dio. Al vertice di tutto, simbolo della ricerca di relazione per la comunione tra Creatore e creatura, è l’uomo. Cinque brevi passaggi per meditare:
Nel sesto giorno l’uomo non è creato da solo, ma insieme al regno animale terrestre. Perché il redattore sacerdotale non dedica un giorno speciale per l’uomo, immagine Dio sulla terra? Perché gli animali terrestri non sono creati nel quinto insieme a quelli marini e i volatili? L’esegesi ebraica e cristiana è concorde nel sostenere che l’uomo non deve credere se stesso come un assoluto. Egli deve riferire se stesso a Elohim come principio e guardare la creazione attorno a sé come casa e come responsabilità. L’uomo è certamente importante, ma è creatura e non Creatore. Egli deve ricordare a se stesso di essere stato posto qui sulla terra, ma anche di avere destinazione in Dio che l’ha creato (Eb 2). È cosa molto buona non perché si è fatto da sé, ma per la Parola di Dio che creando «fece bella ogni cosa a suo tempo» (Qo 3,11).
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
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