Genesi 12,1-4 1Il Signore disse ad Abram: (Bibbia CEI 2008) Genesi 12,1-4 Qui inizia il ciclo dei patriarchi (12,1-37,1) Abramo (12,1-25,18), Isacco e Giacobbe (25,19-37,1). Nel senso stretto del termine intendiamo per patriarchi i capostipiti remoti della vicenda che porterà alla nascita del popolo di Israele. Con il ciclo di Giuseppe (37,2-50,26) entreremo poi in un livello più prossimo all’Israele storico, sia nel senso cronachistico, sia nel senso teologico. I giochi di parole su benedizione e maledizione dei vv. 2-3 ci presentano un uomo scelto per essere il contagio buono della grazia di Dio. Chi è figlio di Abramo, è figlio della benedizione. Per essere figli di Abramo non occorre il sangue, ma la fede. Lo insegna Gesù in disputa con i Giudei: «Gli risposero: “Il padre nostro è Abramo”. Disse loro Gesù: “Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo”» (Gv 8,39); lo ribadirà Paolo ai Galati: «6Come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia, 7riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede» (Gal 3,6-7). Paralleli e approfondimenti
Abramo
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«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
2Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
3Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran.
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