Mosè ha supplicato di poter vedere Dio (33,18-23) e il Signore ha accolto la richiesta. Egli vedrà solo le spalle di Dio, perché nessuno può vederlo e restare vivo (33,20). Dio è il misericordioso, che si mostra al suo amico (33,11), proclamando la propria misericordia. Leggiamo qui una bellissima teofania (cioè manifestazione di Dio).
Alcuni punti di riflessione:
Nella preghiera di Mosè del v. 9 leggo una prefigurazione di Gesù. Mosè chiede: se abbia trovato grazia, che il Signore cammini in mezzo al popolo, perdoni le colpe e che diventino sua eredità. Gesù è l’immagine del Padre, pieno di grazia e verità (Gv 1,14), che cammina in mezzo a noi per condurci al vero pascolo (Gv 10), che riconcilia il mondo con il Padre (1Pt 3,18), perdonando le colpe (Rm 5,15) e ci fa sua eredità (Ef 1), perché di lui siamo stirpe (At 17,28-29), membra del corpo di cui lui è la testa (1Cor 12), definitivamente familiari di Dio (Ef 2). Sarebbe interessante leggere questo episodio in parallelo con i racconti della trasfigurazione: nube, gloria, esodo e riconciliazione alla presenza di Mosè, Elia e i discepoli, nuovo Israele di Dio.
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
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