Esodo 34

L'alleanza rinnovata

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vv. 5-9

5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore.
6Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà, 7che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
8Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò.
9Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità».
© Testo a cura della CEI consultabile su bibbiaedu

Paralleli e rimandi:
Es 3,14; 15; 20,6; 33 | Nm 14,17-19 | Dt 5,10; 7,9 | Gs 24,19 | 1Cr 16,15 | Sal 105,8 | Ger 32,18 | Gl 4,2 | Sof 3 | Na 1 | Mt 5,5 | Gv 1,14; 10 | At 14,17; 17,28-29 | Rm 5,15; 8,17 | 1Cor 12 | Ef 1-2 | 1Pt 3,18

    Mosè ha supplicato di poter vedere Dio (33,18-23) e il Signore ha accolto la richiesta. Egli vedrà solo le spalle di Dio, perché nessuno può vederlo e restare vivo (33,20). Dio è il misericordioso, che si mostra al suo amico (33,11), proclamando la propria misericordia. Leggiamo qui una bellissima teofania (cioè manifestazione di Dio).

    Alcuni punti di riflessione:

    • La nube. Diverse teofanie mostrano il Signore tra le nubi. In questo libro assume un carattere speciale: richiama la liberazione dall’Egitto e la guida del popolo nel deserto (cap. 15+). In 33,7-11 inoltre la nube indica la presenza di Dio sulla tenda del convegno dove si intrattiene con Mosè.
    • Proclamare il Nome. Colui che proclama è Dio, come aveva promesso e come Mosè ricorderà nella preghiera in Nm 14,17-19. Il nome non è una qualità, ma la presenza. Nel proclamare il proprio nome, il Signore dichiara la libertà di non essere un Dio asservito agli uomini. È importante questo aspetto, considerando la mentalità di molte culture antiche, per cui conoscere il nome della divinità era l’appiglio per invocarla e metterla a servizio dei propri desideri. In questo libro un richiamo immediato è Es 3,14: Dio è colui che è presente e sempre sarà accanto. Nessuno può afferrare Dio. È libero. Non è come i falsi idoli delle nazioni che Paolo apostroferà “muti”, mentre i seguaci si lasciano “trascinare” (1Cor 12,2).
    • Ira di Dio. In questo contesto, il significato è legato alla pazienza di Dio. I popoli semiti spesso descrivevano atteggiamenti e sentimenti con immagini concrete o parti del corpo. Qui, in Nm 14,18, Gl 4,2 e altrove l’ira è come lo sbuffo da un naso dalle lunghe narici. Le narici sono così lunghe che il fumo idealmente impiega tanto tempo, sì che in Dio la pazienza è maggiore della rabbia. L’ira di Dio non è un sentimento come per l’uomo. Essa è collegata alla giustizia. Significa che Dio non tollera il male, vorrebbe eliminarlo, e sbuffa d’impazienza. Ma la pazienza e la misericordia sono maggiori perché concede all’uomo il tempo di pentirsi (At 14,17). Ecco perché nel v. 7 leggiamo la sproporzione retributiva di mille generazioni di benevolenza contro tre o quattro di castigo. Per approfondire, si rifletta anche sulla gelosia divina. Dio è Geloso del suo popolo e non tollera il male, ma a tutti concede il tempo di ravvedersi perché buono e misericordioso.

    Nella preghiera di Mosè del v. 9 leggo una prefigurazione di Gesù. Mosè chiede: se abbia trovato grazia, che il Signore cammini in mezzo al popolo, perdoni le colpe e che diventino sua eredità. Gesù è l’immagine del Padre, pieno di grazia e verità (Gv 1,14), che cammina in mezzo a noi per condurci al vero pascolo (Gv 10), che riconcilia il mondo con il Padre (1Pt 3,18), perdonando le colpe (Rm 5,15) e ci fa sua eredità (Ef 1), perché di lui siamo stirpe (At 17,28-29), membra del corpo di cui lui è la testa (1Cor 12), definitivamente familiari di Dio (Ef 2). Sarebbe interessante leggere questo episodio in parallelo con i racconti della trasfigurazione: nube, gloria, esodo e riconciliazione alla presenza di Mosè, Elia e i discepoli, nuovo Israele di Dio.


    Paralleli e approfondimenti

    • Ira di Dio: Nm 14; Gl 4; 
    • Ira e gelosia: Sof 3; Naum 1; 
    • Gelosia: Gs 24,19; 
    • Mille generazioni: Es 20,6; Dt 5,10; 7,9; 1Cr 16,15; Sal 105,8; Ger 32,18; 
    • Es 20 e Dt 5: gelosia e mille generazioni
    • Eredità: Mt 5,5; Rm 8,17


    Quando si usa nella preghiera questo testo?

    Nella liturgia questo brano lo troviamo:
    Nel Breviario ... 

    In altri riti:
    • ...
    TAg di riflessione e commento
    • Mosè
    • Alleanza
    • Rinnovata
    • Teofania
    • Nube
    • Nome
    • Proclamare
    • Ira di Dio
    • Misericordia
    • Prefigurazione
    • Familiari
    • Gelosia

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