Esodo 34

L'alleanza rinnovata

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vv. 1-4

1Il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzato.
2Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte.
3Nessuno salga con te e non si veda nessuno su tutto il monte; neppure greggi o armenti vengano a pascolare davanti a questo monte».
4Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
© Testo a cura della CEI consultabile su bibbiaedu

Paralleli e rimandi:
Gen 12 | Es 5-15; 19; 31,18; 33 | Dt 4-7; 8,6-10 | Sir 33,13 | Ger 18,6; 31 | Ez 11; 36 | Dn 6 | Mt 5; 28 | Mc 16 | Lc 1; 24 | Gv 11,52; 20 | Ap 21

    I cap. 32-34 narrano della rinnovazione dell’alleanza (cap. 34), dopo l’idolatria del vitello d’oro (cap. 32). Protagonista è Dio che chiama Mosè sul Sinai per donare nuovamente le parole. Senza i settanta anziani, né aiutanti, Mosè deve salire solo.

    Alcune note di riflessione su questi versetti.

    • Tagliare e portare da giù le tavole. Le prime tavole furono opera e scrittura di Dio (31,18), mentre ora Mosè le deve preparare e portare da sé. Su quelle Dio scriverà. Chiedere a Mosè di procurare le tavole è spiritualmente profondo. È il segno della responsabilità condivisa, dell’assunzione di ciò che è terreno da parte di Dio e di ciò che è divino da parte dell’uomo, della fatica di costruire la comunione. Il dono della legge su tavole di pietra è un anticipo del dono della legge sulle tavole del cuore. Dio trasforma i cuori di pietra in cuori di carne per scrivervi la legge d’amore. Portarle dal basso verso l’alto e l’offerta di Mosè. Una muta pietra senza segni che diventerà parlante della parola di Dio, alleanza d’amore eterno. Scrive “alleanza” sulla roccia, amore indefettibile, nonostante l’uomo sia fragile argilla.
    • Salire da solo. È la salita solitaria dell’avvocato verso il giudice. Dio è giudice di misericordia, Mosè è avvocato per la grazia. Sale verso l’alto a prendere il decreto del perdono. Le attese di misericordia pesano più delle tavole. Il peso di Mosè è il terrore che Dio possa far venir meno la sua presenza benedicente e il popolo muoia.
    • Salire per Dio. Mosè, infine, sale “per” Dio. Quando “per” significa “in favore”, vuol dire che Dio desidera la comunione e bisogna salire verso Lui. Quando “per” significa “attraverso”, vuol dire che grazie alla sua misericordia si può salire verso Lui. Gesù è il “per” definitivo verso Dio, egli è riconciliazione e unità (Gv 11,52).
    • Domani mattina. Non subito. Occorre che passi ancora una notte. È il simbolo delle notti insonni in attesa del perdono, della liberazione, della fine della guerra, della guarigione, della vittoria sulla solitudine e la morte. Domani mattina è l’ora della risurrezione. Domani mattina è il giorno della liberazione dalla fossa (Dn 6). Domani mattina è il segno di un’alba nuova che sorge sul mondo (Ap 21). Domani mattina è l’attesa del compimento che ha mantenuto giovane il cuore di Zaccaria ed Elisabetta (Lc 1), come quello delle donne al sepolcro il mattino di Pasqua.

    L’alleanza rinnovata è un dono della misericordia di Dio. Mosè, rappresentante del popolo, è l’amico di Dio (33,11), conosciuto per nome (espressione che dice intimità) e intercede per la salvezza dei suoi fratelli. Dio è il misericordioso e pietoso, ricco di amore e fedeltà (34,6) che vive di un forte desiderio di comunione con il suo popolo. Per questo perdona e offre nuovamente l’alleanza. Già vigeva l’alleanza con Abramo (Gen 12). Ora, invece di un singolo, Dio sceglie un popolo, in mezzo a tutti i popoli (Dt 4-7) da condurre come un padre fa con il figlio (Dt 8), affinché questo sia segno dell’amorevole cura di Dio per tutta l’umanità.


    Paralleli e approfondimenti

    • Legge nel cuore: Ger 31; Mt 5;
    • Cuori di carne: Ez 11 e 36;
    • L’uomo come argilla nelle mani di Dio: Ger 18,6; Sir 33,13;
    • Mattino di Pasqua: Mt 28; Mc 16; Lc 24; Gv 20;
    • Mosè conosciuto per nome: Es 33,12.17;
    • Intercede per i fratelli: cap. 5-15 e 33.


    Quando si usa nella preghiera questo testo?

    Nella liturgia questo brano lo troviamo:
    Nel Breviario ... 

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    • Amico di Dio
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