1Giovanni 4,1-6 - Saggiare gli spiriti

1Giovanni 4,1-6 - Saggiare gli spiriti

1Giovanni 4,1-6
Saggiare gli spiriti


1 Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. 2In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; 3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. 4Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 5Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. 6Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.

(Bibbia CEI 2008)

Commento:

1Giovanni 4,1-6


È importante che i figli di Dio imparino a riconoscere ciò che separa dal Signore ed evitare l’errore. Per questo il discepolo autentico non accoglie tutto, ma solo ciò che viene certamente da Dio. Occorre capacità di discernimento per distinguere ciò che è da Dio o dal mondo, ciò che fa vivere da ciò che illude. L’autore della lettera considera come la persona si trovi spesso a dover decidere tra le voci di due spiriti, opposti tra loro, che parlano allo spirito dell’uomo: uno buono e uno cattivo.

  • Discernimento degli spiriti. Ciò che qui chiede l’autore è un lavoro di profondo discernimento. Usa il verbo dokimazein, il cui significato è mettere alla prova e sperimentare, dunque valutare e saggiare. Si avvicina al termine classico del discernimento che è diakrisis, che a sua volta deriva da diakrinein (dia+krinein) che significa giudicare e separare, quindi giudicare tra le diverse possibilità. La dinamica sottostante è: l’uomo ha desideri e speranze di felicità; lo Spirito Santo rivela Dio come gioia piena, mentre lo spirito del mondo affascina con i propri luccichii, ma non può dare la vita vera e porta alla perdizione. Saggiare gli spiriti è dunque l’arte di saperne riconoscere l’origine, considerarne la destinazione, la verità, la bontà e l’utilità. Al discernimento segue l’azione secondo quanto si è valutato. Un’espressione extra-canonica del II sec. d.C. sintetizza con un efficace motto: “Siate competenti cambiavalute”.
  • Le due vie e il vero e falso profetismo. Considero che in questi versetti due temi siano collegati: la metafora delle due vie e il falso profetismo. “Le due vie” è un tema frequente nella Scrittura; in particolare è una delle consegne di Mosè a Israele (Dt 11,26-28) e l’apertura di tutto il Salterio (Sal 1). L’uomo deve scegliere tra la via della benedizione e della maledizione, riconoscendo quale strada conduce alla vita e rifiutando i richiami di ciò che conduce alla morte. Secondo tema è il falso profetismo. Gesù ha avvertito che i falsi profeti hanno la veste di pecore, ma sono lupi rapaci (Mt 7,15). Come riconoscerli? Egli stesso è il metro della valutazione. Chi riconosce il Vangelo e la salvificità dell’incarnazione di Gesù (v. 2 e Gv 1,14), sicuramente viene da Dio perché a Dio avvicina. I falsi profeti e i falsi cristi (Mc 13,22) spaventano, costringono o seducono il cuore; bisogna osservare i loro frutti (Mt 7,16; 12,33) per riconoscere se vengono da Dio o dal maligno e, una volta fatto il discernimento, scegliere di evitare quelli cattivi.
  • Voi / loro: riconoscere Gesù. Credo che la categoria di “affinità” sia quella che possa aiutare la comprensione. Intendo per affinità i significati della parola etimologico e simbolico insieme: accostamento di fini o finalità parallele. Affine vuol dire confinante, dai confini vicini: af+fine = ad (presso) + finis (confine, termine, fine). Riconoscere Gesù è questione di affinità nel senso di amarlo, avendo sempre il capo sul petto del maestro come Giovanni (Gv 13,25). L’amore è questione di affinità di cuori ed è benedizione scoprire l’amore di Dio.

Il discernimento è arte e nella storia della spiritualità diversi maestri e maestre dello spirito ci hanno lasciato grandi insegnamenti: i Padri del deserto, Ignazio di Loyola, Teresa di Gesù e Giovanni della Croce, per citarne solo alcuni. È questione di affinità di cuore con il cuore di Dio; si tratta di scegliere quotidianamente di essere suoi discepoli e amarlo con tutto il cuore.



Gioia piena/grande: Ne 12,43; Sal 16,11; 112,1; Bar 4,22; Lc 2,10; 24,52; Gv 15,11; 16,24; At 8,8; 15,3; 1Gv 1,4; 2Gv 1,12; Fil 2,29; 4,10; Fm 7;

Falsi profeti: 1Re 22,22-24; Ger 23,21; Mt 7,15; 24,11.24; Mc 13,22; Lc 6,26; At 13,6; 16,13; 2Pt 2,1; 1Gv 4,1; Ap 19,20; 20,10;

Arte del discernimento: Dt 18,21; 1Sam 3,8; 16,6; 2Sam 14,17; 1Re 3,11 = 2Cr 1,11; 1Cr 28,9; 2Cr 16,9; Gdt 8,14; Sal 17,3; 139,23; Pr 3,13; 16,25; 21,2; 28,5; Sap 7,20; Sir 8,9; 17,6; 36,20; 42,18; Ger 17,10; Dn 5,12; Lc 7,35; Rm 8,27; 1Cor 12,10; Fil 1,9; 1Ts 5,21.

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