Salmo 113 - Hallel! Lodate il Signore

Salmo 113 - Hallel! Lodate il Signore

Salmo 113 (112)
Hallel! Lodate il Signore


1 Alleluia.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.

2 Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

3 Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.

4 Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

5 Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell'alto

6 e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

7 Solleva dalla polvere il debole,
dall'immondizia rialza il povero,

8 per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

9 Fa abitare nella casa la sterile,
come madre gioiosa di figli.

Alleluia.

(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Salmo 113 (112)


Il Salmo 113 appartiene alla quinta parte di cinque del libro dei Salmi. Apre la serie 113-118, detta piccolo Hallel, recitata in alcune grandi feste. Nella celebrazione della Pasqua al piccolo Hallel seguiva il Salmo 136 detto grande Hallel (Mt 26,30; Mc 14,26). Cuore del messaggio è la bontà misericordiosa di Dio. Cantare l’amore di Dio significa ringraziarlo (2Cr 7,3; Esd 3,11). Nel Vangelo, con un cuore colmo di gratitudine, Maria in Lc 1,46-55 canta la misericordia divina di cui Gesù ne è il volto incarnato. Propongo una divisione semplice in tre sezioni: invito liturgico alla lode (vv. 1-3); altezza di Dio (vv. 4-6); azioni della misericordia (vv. 7-9).

  • I vv. 1-3 Invito liturgico: “Lodate”. Immaginiamo di proporre l’inizio di un momento di preghiera. I primi tre versetti potrebbero suonare come un dialogo tra chi guida e i partecipanti. La guida invita “Servi del Signore, lodate” e l’assemblea risponde “Sia benedetto il Signore”; ancora la guida “Per tutto il tempo (intervallo alba-tramonto del v. 3a)” e l’assemblea “Sia lodato il Signore”. Sicuramente il Salmo era cantato tutto di seguito. Immaginare il dialogo fa percepire ciò che accade al cuore che prega: più loda e più diventa lieto nella preghiera.
  • I vv. 4-6 Altezza di Dio. C’è un modo di parlare di Dio che nella simbolica esprime la realtà indicibile a parole. Come descrivere la grandezza di Dio con parole umane? Con la simbolica della spazializzazione alto-basso (vedi Pienezza, pp. 125-136). Quando diciamo che Dio è in alto non significa che sta fisicamente sulla cima di un luogo distante da un basso dove invece sarebbe assente. Infatti il Sal 139 canta che Dio è dappertutto. Dire alto-basso significa piuttosto dichiarare che Egli è qualitativamente più eccelso delle nostre cose terrene (simbolicamente in basso). In questi versetti si canta che Dio è «eccelso su tutte le genti» (v. 4a). Significa che nessuno ha il potere, la gloria, la grazia come Dio. «Più alta dei cieli è la sua gloria» (v. 4b) richiama la cosmologia classica terra-cieli-acque. Dio domina su tutto, ovvero la storia è nelle sue mani. Ecco, infatti, che la domanda retorica dei vv. 5-6 si spiega con il dichiarare che nessuno è Dio come il Signore e nessuno è Signore come il Dio di Israele. Questa grandezza non impedisce che Dio si curi dei suoi figli (Na 1,7; Eb 2,16). Tale verità è espressa con l’immagine del chinarsi dall’alto verso il basso. Quante volte la predicazione o il moralismo di certi catechisti improvvisati ha annunciato un Dio padrone, giustizialista e freddo che terrorizza e dal quale nascondersi? Quante volte ha, al contrario, fatto incontrare il Dio che si china sull’uomo per realizzare quanto annunciano i prossimi tre versetti?
  • I vv. 7-9 Le azioni della misericordia. Il Signore manifesta la sua bontà con tre azioni: sollevare, far sedere, far abitare. Ricevono queste azioni il debole, il povero e la sterile. È la restituzione della dignità a quanti l’hanno perduta. I destinatari sono esemplificativi di tutte le categorie di povertà ed esclusione sociale. La nostra testimonianza di credenti è l’annuncio di una vita che sappia sollevare e restituire dignità a quanti incontriamo sul cammino?

Alleluia! È il ritornello che apre e chiude il salmo. È la gioia di sapersi guardati dal Signore che ama perdutamente ciascuno di noi. Sia lode a Dio che nella misericordia solleva i miseri! Sia lode a Dio il quale insegna la misericordia e, amandoci, ci converte al suo amore.


Nessuno è Dio come il Signore, nessuno è Signore come il Dio d’Israele: Es 9,14; 2Sam 7,22; 1Re 8,60; 18,20-40; 2Cr 13,10; 33,13; Sal 86,8; 95,3; 100,3; 118,27; Ger 10,6; Zc 13,9;

Altri collegamenti dal testo: 1Sam 2,5-8; Sal 89,7-9; 107,41; Mt 26,30.

Salmo 113 - Hallel! Lodate il Signore

La bontà di Dio è nella misericordia che si piega verso l'escluso e lo risolleva donando dignità. L'invito a lodare Dio nelle feste si fa ringraziamento e canta la vicinanza divina al suo popolo.

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