Genesi 2,1-4a - Il settimo giorno
Il settimo giorno
1Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.
2Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.
3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
4aQueste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
(Bibbia CEI 2008)
Commento:
Genesi 2,1-4a
L’opera della creazione è completa. Se vertice dell’attività creatrice è l’uomo, al quale tutto il creato è consegnato come dono e responsabilità, il coronamento dell’agire divino è nel settimo giorno quando Dio cessa il lavoro della creazione. Ciò che anticipavo in 1,3-23 per la classificazione dei giorni si completa ora.
- Il settimo giorno. Principio della creazione è il «giorno uno». L’unico Signore per amore crea dal nulla ciò che esiste e chiama alla relazione con sé l’umanità in modo singolare. Al «giorno uno» seguono ordinatamente «giorno secondo, terzo, quarto e quinto». Sono i tempi in cui Dio crea secondo libertà e ordine. Speciale è «il sesto giorno» che in ebraico ha l’articolo. È dunque un giorno fuori dalla serialità (nel senso di produzione in serie) per essere considerato nell’unicità e singolarità: in esso la storia, il mondo e il cielo contemplano nella coppia maschio e femmina l’immagine e somiglianza di Dio sulla terra. La quarta tipologia è quella che leggiamo «nel settimo giorno». Anche questa espressione è costruita con l’articolo, ma in più è ripetuta per tre volte in due versetti ed è l’unica senza la specificazione dell’alternanza sera-mattina. Il significato è profondo: la ridondanza conferisce solennità ed è quasi un voler fermare il lettore in questo punto. Lo stop letterario diventa pausa della contemplazione dell’opera di Dio. Immediatamente tale contemplazione ci fa vedere in sinossi tutta l’attività divina e intuiamo che solo il Signore è insieme sia principio, che fine del creato.
- Compimento. Tre volte si ripete la parola lavoro, due volte compimento e ancora due volte il verbo cessare. Le opere frutto di attività e lavoro sono terminate. Se tutto è compiuto nel sesto giorno, a cosa serve un settimo? Šabbāt è il giorno in cui Dio riposa (šabāt) e il fermarsi consacra, benedice e riempie il settimo giorno. Esso è consacrato perché Dio cessato l’attività lavorativa (alla lettera del versetto), ma ancor di più è benedetto perché pieno di Dio stesso. Nel tempo in cui Dio non compie alcuna attività creatrice Egli si offre come compimento della storia giacché ne è il principio. L’uomo imiterà il riposo divino per ricordare che viene da Dio e non è dio a se stesso. Non può sfruttare il mondo, il fratello, la sorella e il tempo a proprio profitto e secondo la propria idolatria, ma deve fermarsi ogni sei giorni. Fermarsi nel sabato è la sua apertura grata al divino dal quale ha ricevuto ogni cosa. Si tratta di ri-dedicare il suo cuore e il mondo intero a Dio, unica fonte di vita.
- Creare / bārā’. Questo verbo che indica il creare è riservato solo a Dio. Se anche leggeremo altre possibilità per esprimere lo stesso concetto (come nel prossimo racconto) il fatto che questa azione sia esclusivamente divina, esalta l’unicità e l’incomparabilità della sua azione creatrice; nulla è come Dio, né l’orgoglio dell’uomo, né alcun idolo in cielo o sulla terra..
Il settimo giorno rimanda al giorno uno perché si mostra come giorno di Dio. Allo stesso tempo anticipa il giorno definitivo dell’umanità e della storia, il giorno eterno della comunione con il Signore, in cui non vi sarà più giorno, né notte (Zc 14,7), ma Dio stesso sarà la luce del suo paradiso (Is 60,19; Ap 22,5).
Sabato riposo per l’uomo: Es 16,29; 20,8-11; Dt 5,12-14; Is 56,2; At 1,12;
Gesù e il sabato: Mt 12,1-12; Mc 2,23-28; 3,1-6; Lc 6,1-11; 13,16; 14,3; Gv 5,16; 7,23; 9,16;
Altri riferimenti a questo testo: Es 31,12-17; Sal 8; 22,10-12; 139; Is 51,16; 63,7-64,11; Ger 10,11; Am 8,5; Mc 4; Lc 12,13-32; Eb 4,4.