I versetti che leggiamo sono legati ai precedenti: le cose nascoste ai sapienti, ma rivelate ai piccoli sono i misteri del regno. Per aver pace e ristoro bisogna unirsi a Gesù e condividerne il giogo d’amore. Gesù indica tre aspetti di sé: ristoro, cuore e giogo. Meditiamo su queste parole chiave:
Che cosa fa riposare davvero il nostro cuore se non qualcuno che ci faccia sentire amati teneramente? Il giogo dell’amore non opprime, ma ristora, come accadde per i due di Emmaus, amareggiati e delusi, che sentirono ardere di nuovo il cuore alla presenza del Risorto (Lc 24,32). Può accadere anche per noi se facciamo sì che il nostro cuore palpiti come quello di Cristo (Gv 13,34).
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
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