Paralleli e rimandi
Gen 4,9; 19 | Dt 6,5 | 2Re 4,7-18 | Ct 2,16 | Is 49,16 | Gn 4,10-11 | Mt 13,53-58; 18,5; 25,40.45 | Mc 3,20 | Gv 1,11; 10,10 | Rm 6,1-14 | Gal 5,20 | 2Tm 2,11-13 | Eb 4,12 | Ap 3,20
Il cap. 10 racconta la missione dei Dodici e riporta insegnamenti di Gesù, qui raccolti da Matteo come compendio e appendice all’invio dei missionari. In questo capitolo leggiamo come l'identità del discepolo-apostolo sia la somiglianza con Gesù, primo apostolo dell'amore divino. Per comprendere questi versetti, è necessario leggere il contesto in cui sono inseriti: i discepoli sono stati inviati come “pecore in mezzo ai lupi” (v. 16), ma non devono aver timore perché la provvidenza di Dio non li abbandona (v. 30). Suddivido in quattro raccolte di detti:
Qual è l’insegnamento di questi versetti? Un discepolo non vale più del maestro (v. 24), ma nessun figlio è inferiore a un altro davanti a Dio. Gesù invia missionari perché il mondo conosca l’amore di Dio. Chi è il mondo? E cosa bisogna conoscere? Il mondo è mio fratello (Gen 4,9) e mio fratello attende l’amore di Dio. Chiunque cerca la verità, infatti, cerca Dio, che ne sia consapevole o no (Edith Stein). Ciò che è da annunciare è la vicinanza del Signore per il quale il pensiero e la compassione sono costanti, anche quando il nostro giudizio crede l’opposto (Gn 4,10-11).
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...