Paralleli e rimandi
1Mac 4,1-26 | Is 7,10-17 | Gio 2,1 | Mt 1,23; 12,40; 23,4; 26,61; 27,40.63; 28,20 | Mc 8,31; 9,31; 10,34; 14,58; 15,29 | Lc 2,46; 24,13 | Gv 1,18; 2,19-20 | At 9,9; 18,10 | Ap 21,3
Lungo la via della delusione e della frustrazione per il fallimento del «profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo», il Risorto si accosta ai suoi e percorre la stessa direzione dello scoramento. Divido la narrazione in tre sezioni (13-16; 17-27; 28-35); qui considero la seconda.
Nel momento del dolore, davanti alla croce, non era possibile comprendere tutto questo. Anche noi, nella prova non abbiamo facilmente la visione di una possibile risurrezione. La croce, infatti, non è romanticismo, ma sofferenza crudele e morte. È necessario allora che il nostro cammino diventi condiviso con il Crocifisso Risorto. La certezza della Pasqua è un dono suo e con lui è necessario camminare e dialogare.
Qual è il modo che il Signore sceglie per partecipare al nostro quotidiano? Anzitutto è morto in croce per me. Questo mistero è da contemplare profondamente. Ai discepoli poi si mostra come fratello perché compagno e come padre perché ha cura del loro cuore. E io ho i sensi del cuore aperti al Risorto che mi cammina accanto?
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...