Paralleli e rimandi:
Lv 23,33-36.39-43 | Sal 42,2 | Pr 1,20; 8,1-3; 9,3-6 | Is 12,3; 55,1-3 | Ger 2 | Ez 47 | Zc 12-14 | Mt 6 | Lc 15,20 | Gv 1,18; 1,32; 3-4; 6; 11,52; 14,16; 19,34
I capitoli 7-8 indagano l’identità di Gesù. L’ambientazione di questo testo è Gerusalemme, durante la festa delle Capanne (o Tabernacoli). Essa ricorda la permanenza degli Ebrei in Egitto e la cura che di loro ebbe il Signore. È prescritta in Levitico 23 e durante le preghiere si leggevano in particolare i testi sacri di Ezechiele 47 (l’acqua che sgorga dal Tempio, risana e fa vivere) e Zaccaria 12-14 (in Gerusalemme sgorga la fonte che purifica dal peccato).
Con questa premessa, possiamo comprendere i semplici punti che seguono.
Perché Dio può appagare la mia sete? Un adagio medievale recita: Capacem Dei, quidquid Deo minus est, non implebit, ovvero “Colui che è capace di contenere Dio, non può essere appagato da nulla che sia meno di Dio”. Gesù offre se stesso perché solo chi ha plasmato il cuore sa di cosa abbia veramente bisogno. Dio che vede nel segreto (Mt 6) è il padre che corre incontro ad ogni figlio smarrito (Lc 15,20) per ristabilirlo con sé e dissetarne la ricerca di vita e di senso.
A Ungaretti la conclusione:
Il Tuo cuore è la sede appassionata
Dell’amore non vano.
Cristo, pensoso palpito,
Astro incarnato nell'umane tenebre,
Fratello che t’immoli
Perennemente per riedificare
Umanamente l’uomo,
Santo, Santo che soffri,
Maestro e fratello e Dio che ci sai deboli,
Santo, Santo che soffri
Per liberare dalla morte i morti
E sorreggere noi infelici vivi,
D’un pianto solo mio non piango più,
Ecco, Ti chiamo, Santo,
Santo, Santo che soffri.
(da Mio fiume anche tu, 1944)
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...