Giovanni 3,16-21 Risposta a Nicodemo
16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21 Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio".
(Bibbia CEI 2008)
Commento:
Giovanni 3,16-21
I versetti che leggiamo sono la risposta a Nicodemo. Apre il capitolo un breve dialogo (3,1-10) cui segue la lunga risposta di Gesù (10-21); concludono la testimonianza del Battista (22-30) e nuovamente Gesù (31-36). Questi versetti sono paralleli a 12,46-50, brano subito precedente all’Ultima Cena (cap. 13).
Alcuni punti di riflessione.
- Dio infatti ha tanto amato il mondo. Interessante che l’evangelista dica che Dio ha amato il mondo scegliendo un modo di farlo. Non è distante dal mondo, assente o disinteressato. Egli sceglie di raggiungere i suoi figli nel mondo e condurli a sé. Retoricamente “mondo” è una sineddoche: indica gli abitanti citando il posto. È come affermare “salvare la terra di Giuda”. Non significa salvare della terra e degli alberi, ma quelli che vivono in quella terra; è il tutto per la parte. Il concetto di mondo è certamente più ampio e in questi versetti indica gli uomini quali destinatari dell’amore di Dio. Come Dio ama il mondo? Il Figlio è il “modo” in cui Dio ama il mondo e lo conduce a sé, lo salva. È Dio che, estroverso, esce da se stesso e poiché è amore, ha il baricentro in chi ama. Il Figlio è il segno del suo amore ed è anche il mezzo della salvezza. Chi crede in lui, vive nel Padre (14,10).
- Giudizio di Dio e del mondo. Il Vangelo di Giovanni si apre con la testimonianza della luce che viene nel mondo (Gv 1) e porta salvezza per chi crede. Chi non crede è ancora nelle tenebre. Gesù è la luce venuta nel mondo. Questa luce è anche giudizio. In che senso? Luce e tenebre sono opposti come verità e menzogna. Chi fa la verità viene alla luce (v. 20), mentre chi odia la verità commette il male. Gesù è la luce che dichiara la fine della notte, il termine delle opere delle tenebre, l’arrestarsi della menzogna davanti alla verità. Lui è la luce che non fa camminare nelle tenebre, ma nella vita (Gv 8,12). Il giudizio allora cos’è? Non è una scelta previa di Dio per cui alcuni possano pensare che ci siano salvati e perduti prima che nella libertà l’uomo compia le proprie opere. Il giudizio è mostrare le cose così come sono, senza veli, senza ombre, senza nascondenti. È come aprire una finestra in una stanza buia. Immediatamente le cose nell’ombra, percepite, ma non definite, si fanno chiare ed evidenti. Egli è la luce perché fa vedere la verità.
- Fede, opere e salvezza. La salvezza è legata a due aspetti: la fede e le opere. Questo è davvero consolante. Significa che non c’è un’unica strada per l’incontro con Dio, ma proprio perché la comunione è un desiderio anzitutto divino, Egli fa si che in ogni modo lo si possa raggiungere. La fede salva perché è adesione prima che comprensione. È importante comprendere le cose della fede (intelletto), ma è altrettanto necessario vivere la fede come sostanza del quotidiano. Anche le opere avvicinano alla salvezza perché “chi fa la verità… appaia che le sue opere sono state fatte in Dio” (v. 21). Chi fa le opere di Dio scopre che non possono che essere amore, perché così è Dio e in questo modo salva il mondo: amando.
La fede in Gesù è salvezza. Aderire a lui significa essere tirati in alto (at-tirati), verso Dio che è sceso in basso (tanto da dare il suo Figlio) per prendere tutti i suoi figli.
Dio è amore (1Giovanni 4,8.16)
Opere e fede (Giacomo 2)
Scoprire Dio nella fede e nelle opere (Atti 17,22-31)