Deuteronomio 7,7-16 - Eletti e benedetti

Deuteronomio 7,7-16 - Eletti e benedetti

Deuteronomio 7,7-16
Eletti e benedetti


Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d'Egitto. Riconosci dunque il Signore, tuo Dio: egli è Dio, il Dio fedele, che mantiene l'alleanza e la bontà per mille generazioni con coloro che lo amano e osservano i suoi comandamenti, 10 ma ripaga direttamente coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma lo ripaga direttamente. 11 Osserverai, dunque, mettendoli in pratica, i comandi, le leggi e le norme che oggi ti prescrivo.
12 Se avrete dato ascolto a queste norme e se le avrete osservate e messe in pratica, il Signore, tuo Dio, conserverà per te l'alleanza e la bontà che ha giurato ai tuoi padri. 13 Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri di darti. 14 Tu sarai benedetto più di tutti i popoli: non sarà sterile né il maschio né la femmina in mezzo a te e neppure in mezzo al tuo bestiame. 15 Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che ben conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano.
16 Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore, tuo Dio, sta per consegnarti. Il tuo occhio non ne abbia compassione e non servire i loro dèi, perché ciò è una trappola per te.
(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Deuteronomio 7,7-16


Il cap. 7° è parte del secondo discorso di Mosè. Il Signore sta per introdurre il popolo di Israele nella terra promessa e Mosè ricorda che sono oggetto di una speciale elezione divina. Il Signore ha scelto questo popolo in mezzo a tutti, perché sia segno particolare della sua presenza e benedizione. Quanto letto nel v. 6 ora è spiegato.

Alcune note di riflessione su questi versetti.

  • Elezione. L’elezione di Israele è un tema ricorrente nei profeti e nella letteratura deuteronomistica. Nel NT è ripresa da Paolo e dai Vangeli, indicando la scelta dell’umanità in Cristo. Cristo è l’eletto del Padre, l’amato, e in Lui tutti i cristiani sono il popolo eletto di Dio. L’elezione di cui Mosè parla al popolo è un segno della fedeltà di Dio al suo amore, promesso ad Abramo (Gen 12) e a tutti i patriarchi. I vv. 7-8 spiegano il motivo dell’elezione: l’amore gratuito di Dio. L’amore di Dio prescinde dalle condizioni umane. Egli non sceglie il popolo più potente o valoroso, ma il più piccolo e sfruttato, per essere segno di benedizione verso tutti. L’amore di Dio si mostra concreto nella liberazione dall’Egitto e nell’alleanza.
  • Benedizione. Fondamento dell’alleanza è la benevolenza di Dio. Con il termine “benedizione” ricordiamo la promessa ad Abramo, ma anche tutto l’essere e l’agire di Dio. Benedire è azione di bene che fa crescere la vita; al contrario, maledire è togliere la vita. Dio è il “Benedetto” perché origine e fonte della vita (Tb 8,15-17). Dio benedice nei frutti del suolo (v. 13), nei figli, nella salute, nell’età, nella saggezza, nella Parola, nell’alleanza e in tutti i segni della sua presenza che fanno crescere la vita. La benedizione di Dio è verso il popolo (v. 14) e Israele diventa segno di benedizione per tutti i popoli (Is 49,6). L’elezione e la benedizione sono legate come causa ed effetto. Poiché Dio è amore (v. 8; 1Gv 4), effonde se stesso amando il popolo e benedicendolo con l’alleanza e la presenza: il popolo diventa sua eredità, sua stessa famiglia. Siamo sempre legati a Dio dall’immagine e la somiglianza. Israele è il segno del legame con Dio Padre e della fraternità; i cristiani, nuovo Israele, continuano questa missione come hanno visto fare da Gesù, il figlio benedetto del Padre.
  • Riconoscenza. Nei vv. 11-15 leggiamo l’impegno di riconoscenza del popolo verso il Signore. Israele dovrà “osservare, mettere in pratica e dare ascolto” alle parole di Dio. Cosa significa? Significa non avere altro Signore che YHWH, Dio di Israele e dei padri (Es 20). Dio conserva l’alleanza (v. 12), lo stesso faranno i suoi fedeli.

Seguire le norme del Signore è garanzia di vita lunga, buona e pacifica. Al contrario il pericolo di morte è dato dall’idolatria. Non accade forse ancora oggi questo? Pensiamo alle comunità familiari, religiose e sociali. Conservare, custodire, curare la vita significa conservare l’alleanza del Signore. Chi ama il prossimo sinceramente, mette in pratica le parole del Signore e comunica la benedizione. Chi vive egoista e non conosce altro che il proprio interesse, toglie il bene altrui, ruba la speranza, cancella la gioia e il servizio. Non è forse asservito all’idolatria, qualunque sia la sua maschera, piuttosto che al Signore? L’idolatria però è una trappola (v. 16)!


Alleanza e forza (Dt 4,37; 8,18; 9,5; 10,15) - Alleanza e unico Dio (Es 19,3-6; Dt 32,9-12; Lv 20,26) - Cristo amato (Mc 1,11) nel quale siamo eletti (Lc 23,35; Ef 1,4)


Deuteronomio 7,7-16 - Eletti e benedetti

Dio è amore ed effondendo se stesso ama tutti i suoi figli. Ha scelto il popolo di Israele, eleggendolo segno di benedizione per tutti i popoli, e a questi chiede fedeltà all'alleanza e all'amore, come Lui stesso è fedele.

Continua...
Ricerca nel Blog