Paralleli e rimandi
Gdc 5,31 | 2Sam 23,4 | 1Re 3,9 | Is 66,16.24 | Dn 3,6.22 | Gl 2,3; 4,13 | Am 1 | Sof 1,3 | Sap 3,7 | Mt 3,12; 24,13; 25,41 | 1Cor 3,12-15; 15,10 | 2Cor 4,7 | Eb 10,27 | 1Pt 1,7 | 2Pt 3,7 | 1Gv 3,10 | Gd 7 | Ap 3,18; 14,15-16; 21,8
Nel cap. 13 ci è fatto dono di alcune parabole, per le folle e per i discepoli, con la spiegazione di due tra queste: il seminatore in 18-23 e la zizzania, che ora approfondiamo e commentiamo. Alcuni punti di riflessione:
Il v. 43b ripete l’invito all’ascolto. “Ascoltare” è uno dei verbi più frequenti nella Scrittura: dice la possibilità di instaurare un dialogo nell'accoglienza reciproca tra Creatore e creatura. La parabola si chiude con l'invito ad ascoltare attentamente e continuamente. É l'ascolto della parola del Signore che forma il cuore e apre alla salvezza, concedendo all'uomo sapienza e fede (1Re 3,9).
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...