Paralleli e rimandi
Gen 1 | Gb 4,8 | Pr 11,18; 22,8 | Sir 7,3 | Qo 3,11; 11,6 | Sir 6,19; 7,3 | Ger 4,3; 12,13 | Ez 36,9 | Os 8,7; 10,12 | Mt 5,20.43-48; 6,26; 13,19 | Lc 6,36-38; 19,21 | Gv 4,36; 12,24 | 1Cor 9,11 | 2Cor 9,6 | Gal 5,22; 6,7-8 | Gc 3,18 | 1Pt 3,13
Il cap. 13 segue la crisi di Gesù rifiutato (cap. 11-12) e gli insegnamenti in cui non è riconosciuta la sapienza di Dio (11,19). Alla parabola del seminatore e alla spiegazione della stessa, segue questa “della zizzania”. Nella prima è protagonista il seme buono della parola del Regno (v. 19); in questa invece il seme cattivo, seminato da un nemico, insidia per quello buono. Allegoria e spiegazione:
La parabola non può essere separata dalla precedente e dal discorso di Matteo sulla misericordia e la giustizia. Al male nel mondo il Signore risponde con la croce, alla tentazione di diventare lupo e armarsi di spada e spine, risponde facendosi agnello, patendo la spada e sopportando una corona di spine (leggi la lettera di don Andrea Santoro del 22 gennaio 2006): è il chicco che muore e porta frutto (Gv 12,24).
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...