Paralleli e rimandi
Gen 1,28-29; 4,9; 47,13-26 | Nm 27,16 | Tb 12,8-9 | Gb 1,21 | Pr 19,17 | Is 1,17; 66,2 | Dn 2,49 | Mt 18,23; 19,16.27; 20,15; 24,47 | Mc 10,17 | Lc 3,10; 5,31; 6,24; 10,25.35; 12,20.42; 14,25-35; 15,11-31; 18,18 | Gv 1,9; 8,12; 13,34 | At 6,2 | Rm 14,12; 15,7 | 1Cor 3,21-22; 4,1 | 2Cor 8,20 | Fil 3,8 | 1Tm 6,10 | Tt 1,7 | Eb 4,13 | Gc 2,2 | 1Pt 4,5-10; 5,3 | 1Gv 2,8; 4,16 | Ap 3,17
«Diceva anche ai suoi discepoli»… così si apre il testo, dopo che per due capitoli i discepoli di Gesù sembravano essere scomparsi. Noi possiamo ben immaginare che fossero con lui, anche se non nominati esplicitamente. L’apparente assenza è perché hanno avuto davanti a loro farisei e pubblicani e hanno dovuto scegliere da che parte riconoscersi (14,25-35). Il discepolo è giusto perché segue Gesù o ha da riconoscere il bisogno di conversione per poter dire di seguirlo davvero?
La contrapposizione finale tra «figli di questo mondo» e i «figli della luce» suggerisce che l’interpretazione della parabola più che morale deve essere escatologica. Qui è in gioco il fine ultimo della vita, la ragione per cui quotidianamente scelgo di seguire Gesù. Vivo in questo mondo e sono figlio della luce, la luce vera che illumina ogni uomo (Gv 1,9). Se vivo nel suo comandamento dell’amore, allora anche attraverso il dono di me «le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera» (1Gv 2,8).
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...