Questi versetti sono direttamente collegati a 20,19-23. L'apparizione del Risorto ai discepoli si rinnova con le stesse modalità della precedente nel primo giorno della settimana, giorno del Signore. Tommaso non era stato presente quella volta e rifiuta di credere alla testimonianza altrui: desidera vedere e toccare il Signore. C'è una certa onestà nella ricerca di fede perché è come disposto a ritrattare le sue affermazioni.
Tommaso parla della nostra ricerca di fede e dell'impossibilità di vedere e toccare Gesù come accaduto ai primi testimoni. Da quel giorno divenne fedele testimone anche lui (At 1,13). L’evangelista ci consegna la testimonianza della prima comunità cristiana, perché sente la responsabilità della nostra fede: Gesù è la vita (Gv 1,4) e noi siamo beati se lo accogliamo. Dopo aver meditato su questi versetti, è importante pregare per le comunità in cui viviamo: sono esse testimonianza del Risorto? È possibile nei nostri luoghi accogliersi reciprocamente e sostenere i deboli nella fede? Chiedo la grazia al Signore affinché ciò avvenga anche per noi.
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...