Paralleli e rimandi:
Gen 18,4; 19,2; 24,32 | 1Sam 25,41 | Mt 26,26-28 | Lc 7,44; 22,15 | Gv 2,4.13; 3,17; 5,1.31-39; 6,4; 7,2.30; 8,12-20; 11,55; 12,20-36; 17,5; 19,42; 20,17 | 1Cor 5,7-8
Il cap. 13 è l’inizio della svolta narrativa. Ciò che è prima (cap. 1-12) è detto Vangelo dei segni e prepara «l’ora» di Gesù. Egli è il Figlio sempre rivolto verso il Padre (1,18), ha dato testimonianza del Padre al mondo (5,31-39; 8,12-20) e ora deve tornare a Lui. Per questo è venuto nel mondo ed è giunto alla sua ora: per unire definitivamente Creatore e creatura in una comunione vitale eterna (3,17; 15). Ciò che leggiamo in questi versetti è l’inizio della cena della Pasqua di Gesù in cui mostra il suo amore «fino alla fine». Fine è compimento, cioè dono di una consapevolezza che sia definitiva. Il definitivo di Gesù è donarsi tutto, come a breve accadrà in croce.
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...