Questi versetti sono strettamente legati ai precedenti 19-28 poiché, sebbene divisi da una nota temporale che separa gli eventi in due giorni, trattano dell’unica e continua testimonianza su Gesù da parte del Battista.
Conoscenza e salvezza non sono sforzi noetici, etici o morali. È la comunione intima come matrimonio con lo Sposo che ci dona la sua stessa vita e salvezza. Per questo vorrei chiudere con la citazione di Giovanni della Croce che apre il libro Pienezza, in quanto mi sembra riassuma bene la tensione dell’anima verso il Signore:
«A contemplarci in tua beltade andiam. Ciò significa: facciamo in modo che per mezzo di questo esercizio d'amore arriviamo fino a contemplarci nella tua bellezza nella vita eterna; cioè che io possa essere talmente trasformata nella tua bellezza che, essendo simile in bellezza, ci vediamo entrambi nella tua bellezza, poiché ormai io ho la tua stessa bellezza» (Cantico versione B 36,5).
Paralleli e approfondimenti
Il nome di Gesù è segno della salvezza di Dio che nel mistero dell'incarnazione si fa vicino, tangibile. Egli entra nel Tempio e sarà il tempio del suo corpo il luogo della nostra santificazione
Continua...Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...