12Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!».
14Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
15Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto su un puledro d'asina.
16I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte. 17Intanto la folla, che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli dava testimonianza. 18Anche per questo la folla gli era andata incontro, perché aveva udito che egli aveva compiuto questo segno. 19I farisei allora dissero tra loro: «Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!».
Paralleli e rimandi:
Lv 23,40 | Ne 8,15 | 1Mac 10,7; 13,37.51 | 2Mac 14,4 | Sal 92,13; 118,27 | Sir 24,14 | Ez 41,18 | Zc 9,9 | Mt 21,48 | Mc 11,1-11 | Gv 1,9-13; 4,30; 6,26 | Ap 7,9; 14,4
Dopo aver celebrato in Betania un anticipo della sua Pasqua, Gesù si avvia verso Gerusalemme, dove la glorificazione si compirà definitivamente. Giovanni aveva scritto: «veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (1,9). Nell’ingresso a Gerusalemme possiamo contemplare come la luce che è Cristo entra nel mondo nel segno dell’umiltà. L’incontro con Gesù diventa giudizio rivelatore: chi lo accoglie è rinnovato nella gioia (la folla festante che gli si muove incontro), mentre chi lo rifiuta si chiude sempre più nelle proprie tenebre (i farisei che si stringono in cerchio accusandosi vicendevolmente). È sulle persone che si muovono in questi versetti che mi soffermo, mentre rimando ai passi paralleli per i commenti ulteriori:
L’incomprensione dei farisei e quella dei discepoli creano un’opposizione che ci chiede di scegliere da che parte mettere il nostro cuore. I farisei si chiudono tra loro e parlano accusandosi reciprocamente. È tipico di chi non accoglie la necessità di conversione e ha bisogno di scaricare il proprio male su qualcuno. I discepoli invece fanno silenzio perché ancora mancano di piena comprensione, ma fanno anche l’unica cosa necessaria per giungervi: camminano accanto al maestro, «lo seguono dovunque egli vada» (Ap 14,4).
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
Continua...