Salmo 23 (22) Perché tu sei con me
Perché tu sei con me
1 Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
3 Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
4 Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
(Bibbia CEI 2008)
Il Salmo 23 appartiene alla prima parte del libro dei Salmi.
L’autore cui è attributo è Davide, come mostra l’intestazione.
L’immagine del pastore è molto chiara e cara tanto a Davide, quanto agli Israeliti che ne facevano uso durante la preghiera. Davide stesso era un pastore e fu chiamato da Dio per pascere il suo popolo come re dopo Saul. Davide è così grande che diventa il termine di paragone per tutti i re dopo di lui (fu grande come Davide suo padre / non fu grande come Davide suo padre - il ritornello che troveremo spesso nella Scrittura).
Possiamo dividere questo Salmo in queste parti:
- 1-4 ambiente agreste: il Signore è pastore e il suo fedele agnello/pecora, guidata e protetta. Il Signore fa riposare, rinfranca, allontana il timore, dà sicurezza.
- 5 ambiente domestico: si allude a una tavola imbandita dal Signore stesso e si leggono elementi di gioia (sguardo basito dei nemici, calice traboccante)
- 6 ambiente vitale: la vita presente e futura. Protagoniste, quasi personificazioni, sono bontà e fedeltà quali compagne di vita donate da Dio al suo fedele.
Alcune riflessioni nate dalla meditazione e offerte per la preghiera:
- Centro di tutto il Salmo è l’espressione “perché tu sei con me”. Da sempre ho ritenuto che questa sia la frase centrale e così la considero. Dimostrazione è che si può sostituire come fine di ogni versetto e il Salmo avrebbe sempre senso. È perché il Signore è con il suo fedele che questi è consolato, sereno, al sicuro, forte, gioioso, capace di progetti sul futuro.
- Il bastone e il vincastro. Immagino, prendendolo dalla mia esperienza (ricordo mio nonno nelle valli di Martina Franca), che il pastore appoggi il suo bastone a un albero per allontanarsi un po’. Che voglia vedere la strada prima di spostarsi, conti il gregge o si allontani per altra necessità, lui appoggia il bastone a un tronco o un muretto. Le pecore restano ferme lì anche se non lo vedono perché il segno della sua presenza è la loro tranquillità. Così è con il Signore. La Parola, i Sacramenti, la Chiesa, i poveri (Mt 25) sono il segno della sua presenza reale anche se non evidente con gli occhi della carne. Meditare, scrutare i segni dei tempi, servirlo in questa vita, tutto è allenamento del cuore per scoprirne la presenza e dopo averlo trovato una volta, cercarlo ancora (Sal 27/26).
- L'acqua tranquilla è l'opposto dell'acqua impetuosa e devastante del Salmo 32. Gesù è l'acqua della vita (Gv 4).
- L’olio sul capo cui si fa riferimento nel v. 5 può essere: l’olio con cui Samuele unse Davide re, l’olio simbolico della letizia “perché tu sei con me”. Per noi battezzati e confermati l’olio che unge, consacra, allieta, rafforza è lo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo e confermato nella vita cristiana quotidianamente.
Il Signore ristora e sazia (Geremia 31,23-25),
sfama e dà forza (Salmo 22; Salmo 103; Isaia 40),
fa camminare sicuri e (Esodo 14-16; Proverbi 4,11-12),
fa uscire dalle tenebre verso la luce (Isaia 50,11; 1Pietro 2,9)
Il Signore è pastore (Salmo 80/79; Ezechiele 34; Giovanni 10) ed è casa (Salmo 27)
Olio sul capo (consacrazione di Davide 1Samuele 16; segno di gioia Qoèlet 9)
Acqua che disseta per sempre (Giovanni 4)