Giovanni 14,5-11 Mostraci il Padre

Giovanni 14,5-11 Mostraci il Padre

Giovanni 14,5-11
Mostraci il Padre (2° parte)




Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?".Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto".
8 Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
(Bibbia CEI 2008)


Commento:

Il discorso che leggiamo in questo capitolo (14,1) è l’addio di Gesù ai suoi. Iniziato nel capitolo precedente, dopo l’uscita di Giuda dal consesso dell’ultima cena (13,31).

Il luogo in cui viene pronunciato è dunque la cena e l’occasione è un saluto.

L’esordio “non sia turbato il vostro cuore” è parallelo al v. 27 ed è retoricamente apertura e chiusura di una inclusione. Tutto il discorso che sta nel mezzo è significato da quelle parole, che qui troviamo ripetute nell’invito del v. 11. Il messaggio primo di Gesù è: non sia turbato il tuo cuore, abbi fede.

Questi versetti possiamo considerarli così strutturati:

  • 5: domanda di Tommaso
  • 6-7: risposta di Gesù
  • 8: domanda di Filippo
  • 9-10: risposta di Gesù
  • 11: esortazione finale.

La domanda di Tommaso richiama il desiderio di seguire Gesù fino alla morte, come lo stesso discepolo aveva dichiarato: “andiamo anche noi a morire con lui!” (Gv 11,16). Gesù dichiara solennemente si essere Dio con la formula di Es 3,14 (molto cara all’evangelista) alla quale aggiunge tre titoli: egli è la via (Eb 10,19-20 la sua carne è la via verso il Padre) perché lui bisogna seguire; egli è la verità perché svela il Padre (ce ne fa l’esegesi, la narrazione Gv 1,18); egli è la vita (Gv 10 e molti altri rif.) perché fa vivere e apre alla vita più forte della morte. L’amore che comanda è più forte della morte e Tommaso l’aveva forse intuito davanti alla risurrezione di Lazzaro (dopo aver incitato a morire con lui) per questo lo ritroveremo incredulo (Gv 20,24-29) non perché scarso di fede, ma per la certezza più grande dell’amore contro la morte.

La domanda di Filippo richiama il desiderio di vedere il volto e la gloria di Dio. In Es 33,18 Mosè vuole vedere la gloria di Dio e così anche l’orante del Salmo 27(26) vuole vedere il volto di Dio; Filippo fa da tramite a quei Greci che vogliono vedere Gesù (Gv 12,21) e ora lui vuole vedere il Padre. La risposta di Gesù è il commento alla sua stessa vita terrena come già l’evangelista ci aveva introdotti all’inizio del suo Vangelo: “il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, è lui che ce ne ha fatto il racconto (esegesi)” Gv 1,18. Per mostrare il volto del Padre, Gesù ama e le opere testimoniano che viene dal Padre (Gv 5,36). L’intima unione con il Padre potremo testimoniarla i discepoli di Gesù (1Gv + Diogneto).

L’invito finale di Gesù è una esortazione a mantenere salda la fede nutrendola del rapporto con lui e con il Padre come lui stesso ha mostrato ai suoi, per questo ripete ancora: “credete”.


Paralleli e rimandi:

  • Desiderio di vedere Dio (Esodo 33,18; Salmo 27/26; Giovanni 12)
  • La carne di Gesù è la via (Ebrei 10 + racconti dell’istituzione dell’Eucarestia)
  • Le opere del Figlio parlano del Padre (Giovanni 5,36)
  • Le opere dei figli parleranno di Dio (1Giovanni 1; 1 Pietro 2 + lettera a Diogneto)


Giovanni 14,5-11 Mostraci il Padre

Tommaso e Filippo vogliono vedere dove va Gesù e vogliono vedere il Padre. Gesù dichiara di essere la Via, la Verità e la Vita e che vedendo lui, si guarda già il Padre. Continuare a credere è iniziare a credere sempre.

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