Efesini 1,20-23 La sovranità di Cristo

Efesini 1,20-23 La sovranità di Cristo

Efesini 1,20-23
La sovranità di Cristo




20 Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
21 al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
22 Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
23 essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Efesini 1,20-23


Chiusura del primo capitolo sono i testi profondi sulla lode della fede degli Efesini (15-19) e l’intronizzazione di Cristo capo della Chiesa e di tutte le cose (22-23).

In questi versetti siamo davanti a un breve inno cristologico, che proclama la sovranità di Cristo su tutto ciò che esiste. La riflessione che possiamo trarre da queste parole eccelse credo si possa riassumere in tre semplici concetti teologici. I nomi possono sembrare difficili, ma la loro spiegazione sarà dolce:

  • Cristologia (riflessione su Cristo). In Cristo il Padre manifesta la sua potenza (v. 20), risuscitandolo e facendolo sedere alla destra. Risurrezione è mettere in piedi dopo la reale morte di Gesù. Dio è Signore della vita e fa vivere (vv. 15-19). Sedere alla destra e il tono richiamano il Salmo 110. In esso si descrive l’intronizzazione del re e la consegna dei pieni poteri, mentre la destra è il simbolo del braccio forte, del dominio e del potere. In modo simbolico anche la posizione del palazzo del re era a destra del Tempio. Che Cristo sia re non significa al modo dei re di questo mondo, ma nel senso del servizio d’amore che rivela la presenza del Padre e lo statuto comune di figli di Dio (Lc 22,24-30). La citazione del Salmo 8 al v. 22 richiama la condizione dell’uomo nel giardino di Eden (Gen 1) dove è posto da Dio a signore del creato. Questo dominio non è violento, ma responsabile.
  • Ecclesiologia (discorso sulla Chiesa). La Chiesa descritta in Efesini è la destinataria della grazia di Dio. Essa è il corpo del quale Cristo è la testa. I termini usati dall’autore sono chiari: soma (corpo) e kephalé (testa). Pur sottolineando altre qualità della metafora, essa è anche in Rom 12 e 1Cor 12. In Efesini il significato è: Cristo e la Chiesa sono uniti vitalmente, ma non identici. Cristo fa vivere la Chiesa come la testa il corpo e la Chiesa porta nel mondo Cristo. Cristo è la gloria, mentre la Chiesa è discepola e apostola, prendendo da Cristo la grazia che ridona al mondo e alla storia. La Chiesa è destinataria di una grazia eccelsa che è la familiarità con Dio e Cristo che prega in lei è la garanzia della testimonianza al mondo.
  • Escatologia (sguardo sul fine della storia e la fine dei tempi). Lo sguardo è insieme memoria e futuro. È vero sono due termini contrastanti e ossimorici, non può esserci memoria del futuro perché non è accaduto. Cristo però supera questo limite perché lui è il futuro di tutta la storia (v. 21), la fonte di vita di tutta la Chiesa (v. 22) e il compimento di ogni cammino personale ed ecclesiale (v. 23). Ecco allora in che senso è memoria del futuro: Cristo è colui che sostiene da sempre, ma è anche colui che sta davanti come fine del cammino, obiettivo della storia e meta della vita veramente beata. Lui è l’unico Signore.

Conclusione spirituale. Questo inno è splendido come ritornello di fiducia per il cuore. Può essere recitato, ripetuto e cantato per fare chiara questa verità: Gesù è Signore e io vivo nelle sue mani (Is 49,16), a me oggi dice “io ti preparo il mio regno” (Lc 22,29), “oggi con me sarai nel Paradiso” (Lc 23,43).



Paralleli e riferimenti

Testo parallelo come sinottico: Colossesi 1; 

Testo dal tono simile: Salmo 110.

Dio è Signore (1Re 18; Salmo 89; 110; Geremia 16,21; 32,18) 

Gesù è Signore (Matteo 12,8 // Marco 2,28 // Luca 6,5; Romani 12; 1Corinzi 12; Apocalisse 19)


Efesini 1,20-23 La sovranità di Cristo

L'inno cristologico che leggiamo è un lode a Gesù re di tutte le cose create. Egli è la testa del corpo che è la Chiesa. Lui dà vita, lei testimonia nel mondo l'attesa di tutta la storia: vivere nel Padre.

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