Atti degli Apostoli 2,22-28 Il discorso di Pietro a Pentecoste

Atti degli Apostoli 2,22-28 Il discorso di Pietro a Pentecoste

Atti degli Apostoli 2,22-28
Il discorso di Pietro a Pentecoste (2° parte)


22 Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, 23 consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. 24 Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. 25 Dice infatti Davide a suo riguardo:

Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;
egli sta alla mia destra, perché io non vacilli.
26 Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua,
e anche la mia carne riposerà nella speranza,
27 perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi
né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione.
28 Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con la tua presenza.
(Testo CEI 2008)


Il discorso che abbiamo iniziato a leggere e che seguirà nei versetti successivi è pronunciato da Pietro, ma è ben evidente dall’incipit che non è attribuito a lui soltanto. Il testo, infatti, riporta che Pietro e gli Undici si alzarono in piedi (totale Dodici - Mattia al posto di Giuda Iscariota At 1,15-26) e lui per tutti parlò alla gente convenuta in quei pressi. Nei versetti precedenti leggiamo che tutti avevano profetato e si erano espressi “nel modo in cui lo Spirito dava loro potere” (2,4), mentre ora è solo Pietro che per tutti ad alta voce annuncia.

Siamo davanti alla testimonianza su Gesù, la sua signoria e la salvezza che viene da lui. Questi versetti costituiscono il cuore del capitolo 2 insieme ai successivi 29-36. Ho così suddiviso il capitolo, seguendo il ritmo del testo stesso. Il discorso di Pietro contiene tre citazioni dell’Antico Testamento e gli intervalli di annuncio sono introdotti da un vocativo che dà l’intonazione al messaggio.

Qui il vocativo “Uomini d’Israele” è seguito dal kerygma (annuncio di salvezza della comunità primitiva) che consiste nella proclamazione della grandezza di Gesù, ripercorrendo la storia e dichiarandone la glorificazione. Il v. 22 riassume la vita terrena, dichiarandola segno della presenza di Dio confermata dal Padre; v. 23 citando gli uditori e gli uccisori (per mano di pagani) narra la morte in croce; v. 24 è ancora un annuncio sulla grandezza di Dio; vv. 26-28 citazione del Salmo 16 (15).

Il Salmo è poi commentato nei versetti seguenti, sottolineando la differenza tra Davide e Gesù. Il primo fu re grande in Israele e previde la nascita del più grande di lui. Prova che Cristo è l’inviato del Padre è la sua vittoria sulla morte.

Il v. 24 contiene come un ritornello che ritroviamo in 32 e 36 ed è la dichiarazione della vittoria sulla morte. Anche in questa vittoria, e non solo in questo momento (si pensi ai vv. 22-23), Dio Padre costituisce e dichiara la signoria di Gesù.

La citazione del Salmo 16/15 ritornerà in At 13,35. Questo Salmo è una dichiarazione di familiarità tra Dio e l’orante. Dio e l’orante sono uniti vitalmente sì che Dio è “mia parte di eredità e mio calice”. Sembra di rileggere il racconto della creazione in cui Dio da una parte di Sè per far vivere l’uomo con la propria ruah bocca a bocca. In questo contesto ci sono alcune variazioni, tipiche della citazione durante un discorso, piuttosto che la proclamazione nel contesto liturgico. Da sottolineare è che il “fedele” qui diventa il “Santo”. Nella liturgia è Davide che prega e profetizza, qui finalmente si può dichiarare su chi profetizzasse. Ecco allora che la citazione è in prima persona perché la profezia è compiuta: è Gesù (il Santo) colui che non conosce la decomposizione (corruzione).


Profezia di Natan a Davide (2 Samuele 7,12-13)

I lacci e i legami della morte sono spezzati da Dio (Salmo 17/18,5-6)

Davide profetizza Gesù dalla sua stirpe (Salmo 132,11-12)

Gesù realizza la profezia “sarà chiamato Nazareno” (Matteo 2,23)

Potenza delle guarigioni: parallelo tra Luca 5,17 e Atti 2,23

Cristologia di Luca (Luca 4,18-21 e Atti 10,38 Gesù = accompagnato dallo Spirito)

Il corpo di Gesù è consegnato: parallelo tra Luca 24,19 e Atti 2,22

Gesù è risorto come promesso a Davide (Atti 13,34-37)

Ricerca nel Blog