Atti 2,1-13 Pentecoste

Atti 2,1-13 Pentecoste

Atti 2,1-13
Pentecoste




1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4 e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo.A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: "Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11 Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". 12 Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?". 13 Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di vino dolce".
(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Atti 2,1-13


Al tempo della preghiera comune (1,12-14) segue il battesimo dello Spirito promesso (Gv 14; At 1,8). La festa di Pentecoste e Gerusalemme sono l’ambiente di questo evento di rigenerazione della Chiesa nascente. Rigenerativo e non solo genetico poiché la Chiesa già esiste per benedizione e mandato di Cristo e ogni evento dello Spirito è un approfondimento del suo mistero e della sua missione.

Due concetti chiave per la riflessione:

  • Pentecoste. La festa è una tradizione ebraica che ha visto importanti sviluppi: nacque come festa della mietitura (Es 23,14) e si aggiunse il ringraziamento per il dono della Legge sul Sinai. Ora i frutti nuovi non sono della terra, ma celesti e la nuova legge non è su pietra, ma nei cuori. Luca annota: “mentre stava compiendosi il giorno di Pentecoste”. Cosa significa? Cronologicamente penseremmo che sia sera, ma Pietro dirà più avanti che sono le nove del mattino (2,15). Interpretiamo allora un compimento spirituale ed epocale: sta finendo il tempo della Legge antica e iniziando il tempo dello Spirito. La Pentecoste è ancora il dono di ciò che fa vivere l’uomo: i frutti dello Spirito. Nel testo leggiamo di alcuni doni: glossolalia e profezia. Il primo è il dono del “parlare in altre lingue” (v. 4) e il secondo di poterle interpretare/intendere “nella propria lingua nativa” (v. 8). Lo Spirito si effonde su tutti quelli che hanno la porta del cuore aperta (Ap 3,20) e sono disponibili a parlare di Dio e ascoltarlo. Così il miracolo è espressivo e uditivo insieme. Per chi non è disponibile è vaneggiamento (v. 13). Paolo scrive insieme dei carismi in 1Cor 14, mostrando come il dono di Dio sia molteplice secondo la sua bontà e singolare secondo la vocazione personale.
  • Universalità della missione. La Pentecoste è il ritrovamento dell’unità perduta in Babele (Gen 11,1-9), quando Dio divideva i popoli (Dt 32,8) e li confondeva (Sap 10,5). Nonostante le ribellioni continue dell’uomo, Dio non ha abbandonato i suoi figli (Sap 10,5), creando e rinnovando continuamente gli uomini e la terra (Sal 104,30), al fine di radunare nuovamente tutti sotto la sua guida (Gv 10,16; Ap 7). L’elenco di popolazioni successivo al dono dello Spirito, a mio parere assume tre significati: biblico, antropologico ed escatologico.
  • Biblico: come Babele è preceduta e seguita dalle tavole dei popoli così la Pentecoste è preceduta e seguita dalla geografia mondiale della nuova missione.
  • Antropologico: il messaggio di Cristo è universale, a tutti rivela il Padre. Tutti sono stati creati e vivificati dal bacio del soffio dello Spirito divino (Ruah Gen 1-2) e tutti sono ricreati dal soffio/vento dello Spirito. Le lingue di fuoco e le lingue della parola dicono di Dio che tocca la lingua perché si parli in suo nome. Come al profeta Isaia anche a me ripete: “Chi manderò e chi andrà per noi?” (Is 6,6-7).
  • Escatologico: la Pentecoste è la dichiarazione del Padre del desiderio di salvezza. Lo Spirito che ha caratterizzato la missione di Gesù (Lc 3,22; 4,18; Gv 1,32) ora anima la missione della Chiesa e continuamente scende su di essa (At 4,31).


Riferimenti

Pentecoste ebraica (Esodo 23,14; Levitico 23) e testimonianze dei festeggiamenti (Tobia 2,1; 2Maccabei 12,31-32).

Babele (Genesi 11,1-9) e unità ritrovata (Apocalisse 7)


Atti 2,1-13 Pentecoste

Il battesimo nello Spirito promesso finalmente si compie per i discepoli di Gesù e quanti sono disponibili ad accogliere la presenza del Signore. Il miracolo delle lingue e della comprensione dell'annuncio sono ancora attuali.

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