1Giovanni 5,1-13 - Vittoria è la nostra fede

1Giovanni 5,1-13 - Vittoria è la nostra fede

1Giovanni 5,1-13
Vittoria è la nostra fede


1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 2In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 3In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
5E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? 6Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 7Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: 8lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. 9Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. 10Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. 11E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. 12Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
13Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
(Bibbia CEI 2008)

Commento:

1Giovanni 5,1-13


Avvicinandoci alla conclusione della lettera, l’autore ricapitola i temi fondamentali dello scritto. Tutta la vita cristiana si compendia nel duplice comandamento: amare il Signore Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi (Lv 19,18; Mt 22,37-39). L’amore a Dio e ai fratelli è dimostrazione della propria fede e del legame che ci unisce tutti a imitazione dell’esempio datoci dal Figlio Gesù (1Gv 4,20).

  • Generati da Dio. La generazione richiama il discendere vitalmente dal genitore che dà alla luce. Nel paragrafo precedente l'autore ha scritto che noi impariamo ad amare dopo aver scoperto di essere stati amati per primi da Dio. L’imitazione dell'amore di Dio ci fa essere sia a sua immagine (generazione), che a sua somiglianza nell’essere generativi d’amore verso gli altri. «Generati da Dio» si riferisce dunque a tutti i figli di Dio. In Gesù e nel suo amore verso il prossimo, noi impariamo ad amarci da fratelli e a realizzare il cielo sulla terra (Mt 6,10).
  • Acqua, sangue e Spirito: i tre testimoni. Leggere che Gesù è venuto con acqua e sangue ci riporta alla passione, nel momento in cui, dopo la morte, il centurione gli colpì il fianco (Gv 19,34). L’acqua ricorda il Battesimo, mentre il sangue il sacrificio di Cristo in croce, prefigurato nel vino dell’ultima cena. Il Battesimo e l’Eucarestia sono per noi segni sacramentali di unione alla vita di Cristo. Nei Vangeli, mentre Gesù riceve il Battesimo, ascoltiamo la voce del Padre che lo dichiara «Figlio» davanti al mondo (Mt 3,17; Mc 1,11; Lc 3,22). Il Battesimo ci unisce come figli nel Figlio che è sempre rivolto verso il cuore del Padre (Gv 1,18). Il sangue rimanda al momento della testimonianza di amore supremo del Figlio che dona se stesso, caricando sulla croce il peso dei peccati altrui. Nel credente, la testimonianza che conferma la fede del Battesimo e la comunione nell’Eucarestia, è dello Spirito Santo il quale insegna allo spirito umano la verità di Dio.
  • Avere la vita: chi ha la vita se non il figlio? Gesù è l'unico che può dire di essere l’acqua viva (Gv 4,10; 7,38), il pane della vita (Gv 6,35.48), il buon pastore (Gv 10,11.14), colui che dà la vita al mondo (Gv 10,15.17). Avere in noi la vita significa dunque essere fortificati dal rapporto con il Figlio che ci mostra il Padre (Gv 14,6).

Il versetto finale (v. 13) è una prima conclusione del testo. L'autore dichiara che l’intento della lettera è per la salvezza dei suoi fratelli. Egli desidera che essi sappiano di possedere già la vita eterna perché credono nel Figlio di Dio che li conduce al Padre. Qual è il guadagno della fede? A cosa serve crescere nell’amore a Dio e al prossimo? In questi versetti il guadagno è espresso con il termine “vittoria”. La vittoria che vince il mondo è la fede, poiché nel cammino quotidiano da discepoli si è generati e rigenerati continuamente a vita nuova dall’amore di Dio (Gv 3,4.16).



Amore fraterno: Lv 19,18; Tb 4,13; Pr 17,17; Sir 7,35; 27,17; Mc 3,4; 5,43-46; 19,19; 22,39; Lc 3,11; 10,27; Mc 12,31; Gv 13,35; 15,12-17; Rm 12,10; 13,8-10; Gal 5,14; Ef 4,2; 1Ts 3,12; 4,9; Eb 13,1; Gc 2,8; 1Pt 1,22; 2,17; 2Pt 1,5; 1Gv 4,20; 2Gv 5; 

Sangue di Gesù: Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20; Gv 6,54-56; 1Cor 11,25.

1Giovanni 5,1-13 - Vittoria è la nostra fede

Qual è il guadagno della fede? A cosa serve crescere nell’amore a Dio e al prossimo? In questi versetti il guadagno è espresso con il termine “vittoria”, il raggiungimento del fine grande della vita che è la felicità

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