Paralleli e rimandi:
Es 34,22 | Nm 28,26 | Dt 9,21; 16,10; 25,13 | 1Re 12,20-33; 16 | 2Re 17 | Tb 2,1 | Sir 27,6 | Is 3,24; 17,5 | Ger 4,8-9; 6,26 | Bar 2,8 | Os 2,13; 12,8 | Gl 1,15; 4,13 | Mi 6,10-11 | Zc 9,17; 12,10 | Mt 7,16; 23,27 | Lc 18,8 | Gv 7,37 | Eb 4,12 | Ap 14,15-18
La condizione del profeta Amos è quella di un uomo di Dio le cui parole non interessano più a nessuno. Se la situazione può sembrare per certi versi attuale - e lo è - le responsabilità del rifiuto non sono da ricercarsi nel profeta, ma nel popolo che ha scelto di affidarsi ad altre divinità (v. 14). La religiosità empia degli israeliti peggiora la situazione morale, spirituale e sociale quando si mischia a una condotta perversa (vv. 4-8) a danno dei più deboli.
Il v. 14 cita un «peccato di Samaria». Diverse sono le possibilità di interpretazione. Enfatizzando Samaria, probabilmente ci si riferisce agli idoli citati in 1Re 16 o 2Re 17; se invece si enfatizza l’espressione “il peccato” si va ancora più indietro a Dt 9,21 dove Mosè chiama il vitello d’oro «l’oggetto del vostro peccato». Possiamo vedere nel v. 14 una citazione di entrambe le situazioni perché si nomina Dan, dove Geroboamo aveva fatto mettere un vitello d’oro (l’altro a Betel) per evitare che i suoi sudditi andassero al tempio di Gerusalemme. Per questo si legga 1Re 12,20-33.
Parafrasando le parole del Signore in Lc 18,8 mi chiedo se Amos tornasse oggi sulla terra, troverebbe la fede e la carità per le quali ha consumato la sua voce? Ma no! Corruzione, sincretismo superstizioso, doppiezza e falsità nei rapporti con gli altri… sono cose che accadevano solo nel VII secolo a.C… Forse.
Paralleli e approfondimenti
Il discorso della montagna si apre con le "beatitudini" quasi autoritratto di Gesù e invito al discepolo che vuole seguirlo più da vicino a sperimentare la consolante certezza che il Regno dei cieli è già qui
Continua...La parola aramaica utilizzata per dire agnello talya’ ha anche il significato di servo/ragazzo (reminiscenza del sacrificio di Isacco, Gen 22,2-9). È allusione all’agnello pasquale poiché Cristo è salva dalla morte eterna per condurre alla vita di Dio.
Continua...Dio è benedizione e pace. Egli comunica se stesso e può essere portato ai fratelli quando l'uomo custodisce e dona vita e pace.
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