Matteo 17,1-9 - Fu trasfigurato

Matteo 17,1-9 - Fu trasfigurato

Matteo 17,1-9
Fu trasfigurato



1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Matteo 17,1-9



La trasfigurazione di Gesù è presentata da Matteo con alcune sottili differenze rispetto a Marco (9,2-8) e Luca (Lc 9,28-36). Nella narrazione complessiva del Vangelo essa si pone come una delle grandi arcate della vicenda del Messia.

  • Collocazione letteraria. La pericope è al centro tra due annunci della passione. Il primo (16,21-23) vede Pietro, che poco prima aveva proclamato «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (16,16), rimproverato da Gesù per aver satanicamente pensato di dividerlo dalla sua missione (16,23). Il secondo annuncio (17,22-23) causa tristezza nel gruppo. Cosa significa la trasfigurazione in questa cornice? Essa appare come anticipo della risurrezione, sebbene Marco annoti che i discepoli non avessero chiaro il significato dell’espressione “risorgere dai morti” (Mc 9,9).
    Ho detto in apertura che la trasfigurazione è anche come una delle arcate fondamentali del cammino del Messia. Facendo idealmente un salto all’indietro, un collegamento che realizza il ponte e fa da chiave interpretativa è il battesimo (3,13-17), quindi battesimo-trasfigurazione sono i pilastri di una prima arcata del cammino. Proiettando lo sguardo in avanti, il ponte ideale è invece gettato in direzione della risurrezione e delle apparizioni del risorto (28,1-20).
  • Cosa è trasfigurazione? Nessuno degli evangelisti la approfondisce descrivendo in cosa consista. Anche i dettagli sulla luce e le vesti, di fatto, non ci permettono di immaginare molto. L'idea certa è che i testimoni videro in Gesù un cambiare d'aspetto dai tratti divini e celesti. Il verbo greco utilizzato dall'evangelista è lo stesso delle metamorfosi, ma gli esegeti sono concordi nell'escludere un'influenza della classicità greca. Certamente dunque siamo davanti ad una teofania, come lo era stata la vicenda del battesimo.

Alcuni dettagli importanti:  

  • Sei giorni dopo: siamo al settimo giorno, al compimento. Come il settimo giorno fu compimento della creazione (Gen 2,2), così Cristo mostra nella trasfigurazione, anticipo della risurrezione, il compimento dell’esistenza di ogni uomo e del creato.
  • Alto monte: simbolicamente è il luogo dell'incontro con Dio; in questo Vangelo richiama il discorso della montagna (5,1) e proietta verso il luogo della crocifissione (27,33). Gesù è il punto di comunione tra cielo e terra.
  • Volto come il sole e vesti lucenti: Mosè dopo l’incontro con Dio aveva un viso raggiante (Es 34,30), Gesù invece è come il sole fonte della luce. Le vesti diventate candide rimandano all’appartenenza al mondo celeste, come per l’angelo il mattino di Pasqua (Mt 28,3). Anche la nube è luminosa (v. 5; Es 13,21; 24,15-18).
  • Grande timore: l’esperienza del divino è affascinante e tremenda. Isaia al vedere il Signore avverte la sua piccolezza e prova smarrimento (Is 6,5). Allo stesso modo le donne al sepolcro sono intimorite (Mt 28,4-8). Qui si utilizza un termine che altrove indica la paura (Mt 27,54; Mc 5,15; Lc 20,19; At 16,38), il timore dopo una visione (Lc 2,9) e lo smarrimento suscitato da Gesù (Mt 9,8; Mc 4,41; Gv 6,19).
  • Il Padre: nel battesimo il Padre aveva già indicato in Gesù il suo inviato (Mt 3,17); Pietro poi lo ha riconosciuto come il Cristo (Mt 16,16). Ancora una volta il Padre conferma la missione di Gesù e aggiunge «Ascoltatelo» (v. 5).
  • Mosè ed Elia: La Legge e i Profeti testimoniano per Gesù. Gesù compie la Legge e tutta la Scrittura (Mt 5,17). Meravigliosa la presenza di Mosè ed Elia per i quali rimando all’approfondimento dedicato nei versetti successivi.

Gesù è presentato come il nuovo Mosè e il nuovo Elia, ma in lui c’è più di Mosè ed Elia. Egli è il compimento delle attese dell’umanità e della storia del mondo. Egli dice a noi oggi “Alzati, non temere, seguimi”.


Riferimenti dal testo: Gen 22,1; Es 13,22; 19,16; 24,13-16; Dt 18,15; 1Re 17,24; 18,1; Sal 2,7; Is 42,1; Dn 7,13-14; 8,17-18; 10,7-9; Ab 3,2; Lc 9,31; 24,27; Gv 26,37; At 3,20-26; Rm 3,21; 2Cor 3,7-4,6.

Matteo 17,1-9 - Fu trasfigurato

La trasfigurazione, come anticipo della risurrezione, è il segno che la missione di Gesù è accogliere ogni uomo e tutto il creato nella gloria divina. Ai discepoli mostra che il cielo e la terra si toccano in lui

Continua...
Ricerca nel Blog