Giovanni 14,15-21 Il dono del Paraclito

Giovanni 14,15-21 Il dono del Paraclito

Giovanni 14,15-21
Il dono del Paraclito


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15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
(Bibbia CEI 2008)


Commento:

Giovanni 14,15-21


Siamo nel discorso di addio di Gesù ai suoi, iniziato nel capitolo precedente. Ai discepoli che chiedono chiarezza sulla via verso il Padre, Gesù invita a mantenere salda la fede. Leggiamo ora che promette il dono dello Spirito Santo (Paraclito) ed è il primo di cinque richiami in questa parte del Vangelo.

Parole chiave per comprendere il testo e farne meditazione.

  • Amare. Si ripete 10 volte nel capitolo, di cui 5 ora. Il discorso intreccia amare con alcune azioni (osservare, accogliere, manifestare) e tre soggetti (Padre, Figlio, discepoli). Come una giaculatoria, ripete al cuore: Dio è amore, noi lo conosciamo e possiamo rimanere nel suo amore (1Gv 4). Come fare? Gesù ha invitato ad amarsi a vicenda e poi: “amate me!” Con quale pretesa chiede di essere amato (Dt 6) se non perché è Dio stesso? Amarlo inoltre è unito all’osservanza dei comandamenti, che sono saggezza (Dt 4,6) e via per il cielo (Sap 6,17-20)
  • Conoscere. 8 volte nel capitolo, di cui 2 ora. Conoscere è proprio degli intimi, significa essere uno nell’altro. Dio conosce il cuore dell’uomo (Lc 16,15), i suoi pensieri (Sal 94,11), i suoi giorni (Sal 37,18), chi sia santo e chi finga (Nm 16,5; 2Tm 2,19). Dio si fa conoscere da Mosè (Dt 34,10) e ora si è fatto conoscere nel Figlio (Gv 1; 1Gv 1). Gesù invita a conoscere, cioè a diventare intimi, familiari ed eredità. Aveva già detto “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,32) e anche “Io sono la via, la verità e la vita” (v. 6). Come si conosce dunque Dio? Ascoltando la Parola, vivendo l’amore reciproco e verso Dio. Lui donerà l’intimità.
  • Manifestare. Se Dio non si facesse conoscere, noi come potremmo arrivare a Lui? La Sapienza afferma: dalla grandezza e bellezza delle creature, si può contemplare l’autore (Sap 13,5). Ma noi possiamo davvero contemplare con un occhio che vada oltre il limite dell’orizzonte e ragionare per un tempo maggiore di quello da vivere? Non sarebbe forse la vita un pallido intuire Dio, se non fosse Lui ad aprire il mistero? Ecco allora Gesù che rassicura: io sono la mediazione con il Padre. Amando me, amerai il Padre e lo Spirito dischiuderà il mistero. Ora non servono i ragionamenti, ma la poesia per tentare il limite. Lascio il posto ai Gen Rosso: “Una parola solo mi hai dato/Come risposta ai miei perché;/Mi hai detto: "Ama, se vuoi capire,/Vedrai la luce sgorgare in te".
  • Paraclito. Lo Spirito Santo è detto “avvocato/consolatore”. Questo termine è proprio di Giovanni (14,16.26; 15,26; 16,7; 1Gv 2,1). Significa che lo Spirito è colui che ci difende dalle accuse di Satana davanti a Dio (Zc 3,1; Ap 12,10) e che è colui che non lascia soli perché ci con-sola, cioè sta-con-chi-è-solo. E Gesù ancora una volta aggiunge un termine di familiarità: “non vi lascerò orfani” (se anche una donna si dimenticasse di suo figlio, io non ti dimenticherò mai! Is 49,14-15).



Amare Dio (Deuteronomio 6)

Analogia dalle creature al Creatore (Sapienza 13,5; Matteo 6,25-34)

Satana accusatore (Zaccaria 3; Apocalisse 12)

Spirito Paraclito (Giovanni 14,16.26; 15,26; 16,7; 1Giovanni 2,1)

Dio più di una mamma ci ha sempre davanti a sé (Isaia 49,14-15)

Giovanni 14,15-21 Il dono del Paraclito

Nel salutare i propri discepoli Gesù promette il dono dello Spirito Paraclito. Esso è avvocato perché difende dall'accusatore ed è consolatore perché sta-con-chi-è-solo e suggerisce, fortifica, guida. Siamo nelle mani di Dio

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