Giovanni 3,9-15 - Nicodemo e Gesù

Giovanni 3,9-15 - Nicodemo e Gesù

Giovanni 3,9-15
Nicodemo e Gesù


9Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d'Israele e non conosci queste cose? 11In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo.
14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
(Bibbia CEI 2008)

Commento:

Giovanni 3,9-15


In questi versetti, il colloquio con Nicodemo diventa una catechesi che risponde a una domanda: come può accadere di rinascere dall’alto? Se nei versetti precedenti si alternavano domande e risposte, ora un’ultima domanda di Nicodemo apre a la lunga risposta di Gesù che termina in 3,21 (e anche l’ambientazione domestica si chiude). Divido in due parti (9-15; 16-21) le parole di Gesù; qui commento la prima sezione.

  • Maestro che non conosce. L’incipit della risposta è un appello a tutti i lettori e a quanti credono di essere maestri, dimenticando di dover restare discepoli. Un maestro d’Israele che non conosce qualcosa dello Spirito diventa l’invito ad ascoltare bene le parole ora rivolte a tutta la casa d’Israele. Essi avevano le Scritture, ma sapevano davvero coglierne tutto il senso? Questo che dico non significa che non ci fosse più capacità di comprensione, anzi tutta la sapienza d’Israele era davvero nella Legge. Piuttosto con Gesù inizia un tempo nuovo e per saper leggere i segni di questo nuovo tempo è necessario lasciarsi toccare e istruire nuovamente dal suo Spirito. L’unico Maestro è Gesù, il Verbo eterno di Dio (Gv 1,1), che si fa carne (Gv 1,14) e svela il volto del Padre (Gv 1,18).
  • Le cose del cielo / le cose della terra. Mentre leggiamo il testo proviamo a immedesimarci nella condizione di Nicodemo. Che cosa intese quando Gesù pronunciò l’espressione “cose del cielo”? Noi del III millennio conosciamo l’esperienza del volo grazie alla tecnologia aerospaziale. Abbiamo immagini della terra dall’alto e sappiamo che volare ha rivoluzionato il modo stesso di abitare il mondo. Possediamo dunque una conoscenza delle cose della terra e delle cose del cielo che mai i nostri avi avrebbero potuto immaginare. Nicodemo, in tutta la sua vita, avrà forse visto dall’alto del tetto di casa domestico o il panorama da un monte (i monti del Libano raggiungono più o meno i 600 m.s.l.). Qui però c’è di più. Anche questa espressione di Gesù è immagine di qualcosa di più profondo. Egli, infatti, quando dice “cielo” si riferisce alla realtà divina, mentre “terra” è il vivere mortale: «Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò siano poche le tue parole» (Qo 5,1). Non conoscere le cose del cielo o della terra significa non possedere la Sapienza divina, che invece è Dio in cielo ed è Signore su tutto il creato (la terra).
  • Come Mosè innalzò il serpente. Il riferimento è a Nm 21,4-9. Gli Israeliti che mormorano contro il Signore e Mosè, cadono vittime dei loro stessi rigurgiti di ingratitudine e infedeltà; per salvarsi dal morso dei serpenti, devono guardare il serpente di bronzo innalzato da Mosè e fare ammenda del proprio peccato. Così l’umanità tutta, vittima dell’inganno del male e del peccato, deve ora guardare il crocifisso per inorridire allo svelamento del potere mortifero del male ed essere rigenerata (dunque rinascere dall’alto) dall’amore che si dona a sua salvezza.

La risposta di Gesù è come una catechesi battesimale. Rigenerati dall’alto o dal cielo è ciò che accade nel Battesimo e nella Riconciliazione (che i Padri chiamavano secondo Battesimo). Contemplando Gesù crocifisso, gli dico: Maestro, insegnami il cielo e legami a te. Fammi rinascere sempre nella grazia del tuo Spirito.


Collegamenti nel testo: Sal 58,5; Sap 9,16-17; 16,5-7; Pr 23,32; 30,4; Sir 21,2; Is 11,8; Am 9,3; Gv 6,60-62; Rm 9,32; 10,6; 2Cor 11,3; Ef 4,8-9; Fil 3,19; 1Pt 1,3; 1Gv 1,1; 4,9-10.

Giovanni 3,9-15 - Nicodemo e Gesù

Rinascere dall'alto è dono dello Spirito di Dio. Al credente che mette la propria vita nelle mani del Signore crocifisso, è ridonata la grazia battesimale. Questa è la sapienza del vero maestro d'Israele

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