Luca 2,33-38 33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. (Bibbia CEI 2008) Luca 2,33-38 In questa sezione (2,21-38) il protagonista è Dio che dona la vita. Nello Spirito Santo fa riconoscere la sua presenza e vicinanza nel mondo. Simeone e Anna sono modelli complementari di quel discernimento di fede che riconosce i passi di Dio nella storia. Simeone e Anna esprimono due complementarietà della ricerca di Dio. La coppia Simeone-Anna rappresenta tutto Israele e il mondo intero che attende con nostalgia e speranza la rivelazione di Dio ed esulta di gioia nel riconoscerlo. La coppia Maria-Giuseppe, d’altro canto, è simbolo di tutti i discepoli che accolgono Dio e che nella testimonianza quotidiana lo offrono al mondo. Rimandi dal testo: Gdt 8,4-5; Mt 2,13-18; Lc 12,51-53; Gv 3,20-21; 1Tm 5,5.
Profezia di Simeone e Anna
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Commento:
Anna discerne e legge i segni dell’amore di Dio nella storia. La sua carica d’amore, in apertura del Vangelo, rimanda alla donna che sentendosi amata da Gesù ricambia il suo amore con il gesto delle lacrime e del profumo sui piedi (Lc 7,36-50); rimanda, infine, anche alle donne che, in chiusura del Vangelo, cercano il corpo di Gesù, l’uomo dal quale avevano appreso cosa fosse il vero amare (Lc 24,1-12).
Allora come Maria ha certamente sofferto per la morte del Figlio, così l’anima di ognuno che si separa dal Signore è nell’angoscia per aver perso «l’amore dell’anima» (Ct 3,1). Accade soprattutto (e spesso si rifiuta di riconoscerlo) a quanti hanno il cuore diviso da più bramosie (il contrario dei puri di cuore di Mt 5,8); l’anima trafitta dalla spada della Parola (Eb 4,12) è trapassata nell’intimo delle contraddizioni e deve vedere la differenza tra la verità e le menzogne, i pensieri dei cuori sono svelati (v. 35; Is 8,14; Eb 4,12).
Maria come protagonista attiva dell’azione ritorna esplicitamente nelle narrazioni di Luca in 8,19 e in At 1,14: «Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui».



















